Parto d’emergenza a Penne: Sospiri, riaprire il punto nascita

PENNE. “Il parto d’emergenza avvenuto ieri nel Pronto soccorso dell’ospedale di Penne e’ la fotografia grave di quanto denunciamo da mesi in riferimento allo scellerato Piano di riorganizzazione della rete sanitaria abruzzese del Governatore D’Alfonso: il punto nascita dell’ospedale vestino deve riaprire subito.

Una donna in preda alle contrazioni, proveniente da Penne o da un comune dell’area montana, non riuscirebbe mai a raggiungere per tempo Pescara, esattamente com’e’ accaduto ieri, specie se in condizioni meteorologiche sfavorevoli. E una donna, una famiglia, non puo’ affidarsi al caso, o alla fortuna, per sapere se riuscira’ a far venire alla luce il proprio bambino, dopo nove mesi di gravidanza, solo perche’ il presidente D’Alfonso ha deciso di tagliare indiscriminatamente la spesa per la sanita’ pubblica, penalizzando i poveri mortali. Se ieri quell’ostetrica non fosse stata rintracciata per pura fortuna, oggi forse non staremmo festeggiando la nascita di una bellissima bimba”. Lo ha denunciato il capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri. “Purtroppo l’episodio di ieri ha dato forma e concretezza ai nostri peggiori timori – ha sottolineato il capogruppo -: ovvero una donna che sta avendo un parto d’emergenza non riuscira’ mai a raggiungere l’ospedale di Pescara, ma rischia di partorire per strada o, comunque, in un ospedale pesantemente declassato e dove, con la chiusura del punto nascita, non c’e’ piu’ il personale adeguato in servizio ventiquattro ore su ventiquattro. Al massimo, com’e’ accaduto ieri, c’e’ un’ostetrica di reperibilita’, ovvero a casa sua che viene chiamata all’occorrenza. E se quando viene chiamata, l’ostetrica ha il telefonino irraggiungibile per una qualunque ragione? E se ci fosse la neve e magari la sua abitazione e’ lontana dall’ospedale? E se, correndo in ospedale, avesse un guasto alla vettura e non riuscisse ad arrivare in tempo? Perche’ un cittadino, in questo caso una donna, che paga le tasse, paga i ticket, per il solo fatto di avere la ‘sfortuna’ di vivere a Penne o in un comune dell’area vestina non ha piu’ il diritto di partorire con la certezza di essere assistita nel migliore dei modi, e non di dover mettere al mondo il proprio figlio su una barella d’emergenza, nel freddo ambiente di un pronto soccorso, e senza la sicurezza di avere al proprio fianco non solo un’ostetrica, ma anche un medico ginecologo che, in caso di problemi, possa intervenire con la necessaria professionalita’ specialistica per assicurare la salvezza della madre e del figlio? Ieri e’ andata bene, ma Forza Italia ritiene che la salute non possa essere affidata alla sorte. Penne non puo’ perdere il suo punto nascita, non puo’ vedere il proprio Pronto soccorso declassato in una sorta di punto d’emergenza volante di transizione, non puo’ essere trasformato in un grande poliambulatorio, perche’, come abbiamo sempre detto, Penne rientra in un’area geograficamente disagiata, con collegamenti viari difficili per almeno 9 mesi l’anno su 12, con una viabilita’ disastrata. La vicenda di ieri – ha ancora sottolineato Sospiri – sara’ lo spunto per continuare in maniera ancora piu’ ferma la nostra battaglia per garantire il diritto alla salute su tutto il territorio regionale, senza discriminazioni di sorta, lo dobbiamo alla piccola Vittoria, neo-cittadina di Penne, a tutti gli altri bambini che hanno il diritto di nascere e di vivere con tutte le protezioni possibili”. (AGI) Red/Ett

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