Né Mare-Né Monti, clamoroso: D’Alfonso e un funzionario di ANAS, tra contraddizioni e smentite reciproche, seppelliscono l’opera ma s’inchinano a LACERBA. Che fa scuola!

C’era una volta in corso una campagna elettorale. Un oratore della dc e un altro del pci comiziavano in due piazze quasi attigue.

Il compagno, con foga dialettica e indicando l’altra piazza, disse al suo uditorio: «lì sta ora parlando la soubrette della dc». Il dc apprese subito la frecciata, da un biglietto, la riferì alla folla e commentò: «effettivamente, è vero; qui sta parlando la soubrette della dc ma, come sapete, in ogni teatro che si rispetti accanto alla soubrette c’è anche il capo-comico. È quello che sta parlando in piazzetta»! Chi avesse seguito, in streaming, con gran pazienza, i tre incontri promossi da Luciano D’Alfonso sulla né Mare-né Monti, prima con i sodali del Pd, poi alla Provincia e l’ultima, l’11 giugno, con alcuni sindaci e qualche opinionista, avrebbe registrato il loro gran livello di comicità e gustato il colpo di scena di un’inattesa soluzione progettuale. Il Governatore, nella sua lettera d’annuncio degl’incontri gigionava di voler «rastrellare tutte le ipotesi progettuali per cantierare l’opera:“…realizzazione dell’asse viario pedemontano denominato “Mare-Monti” nel tratto ricompreso tra contrada “Blanzano” nel Comune di Penne e località “Passo Cordone” nel Comune di Loreto Aprutino”». Avviando la riunione dell’11 giugno, ripete le stesse cose dette nei due precedenti incontri (v.Lacerba, “Arieccola, La storia infinita della né Mare-né Monti”, 6 giu 18, n.5), poi, puntualizza: «Noi in questa fase daremo protagonismo alla cittadinanza oltre che alle competenze..siamo pronti a considerare tutto. Ci sono tre possibilità d’intervento. L’Ing. Ruocco»(di Anas, nda) «illustrerà dicendo: è possibile fare A, B o C, questi sono i punti di forza, questi sono i punti di debolezza». Nulla di meno vero! Il funzionario di Anas, smentendo D’Alfonso, non“illustra” le alternative «A,B,C» e, anzi, fa cucù con una soluzione a sorpresa! Rivela: «con un ingegnere, il vicesindaco del comune, ci siamo visti e insieme con l’Ing. Catone, da me delegato per questa cosa, abbiamo avviato dei sopralluoghi, dei confronti che hanno portato allo sviluppo diun’idea progettuale» (una idea, non le tre dell’A,B,C). «Non sembra il caso..di perpetrare il vecchio progetto ma di trovare soluzioni più snelle, immaginando un adeguamento piano-altimetrico della 81 partendodall’abitato di Penne e andando verso Ascoli Piceno, allacciandosi al vecchio tratto già ammodernato» (sic!!!) «dalla provincia..che porta a Città S. Angelo. Questo è un approccio progettuale..avviato e sul quale ci siamo confrontati e abbiamo anche verificato la fattibilità tecnica.. e nello stesso tempo andrebbe a conciliarsi con quelle esigenze di natura ambientale manifestate. Operare sull’esistente..è un modo per consumare meno territorio. Questa soluzione..l’abbiamo ereditata da una riunione che vedeva un attimo di convergenza di massima, di larga massima su questa soluzione». Dunque, D’Alfonso, con il suo (an)alfabeto (l’«A,B,C» che non c’è), smentisce il funzionario Anas che, a sua volta, smentisce lui snobbando soluzioni alternative e “illustrandone” una sola, l’unica che «abbiano studiata». Puro avanspettacolo! L’intervento è spostato a nord, tra Penne e la provinciale Lungofino, via Piccianello. La strada verrebbe migliorata con due galleriette, un ponticello e, per gradire, una spruzzatina di tre rotatorie, per riaccodarsi rapidamente al traffico sulla Lungofino su cui il divieto di sorpasso è senza soluzione di continuità fino all’adriatica! Va in soffitta, così, l’originario progetto dalfonsiano, verso Passo Cordone. Circa la denominazione di Mare-Monti, fuorviante per una strada parallela alla costa, il funzionario di Anas dice: «Non mi preoccuperei di come chiamarla…»! Ha ragione! Realizzato il suo progetto di soli 5 chilometri, il mare non lo si vedrebbe neppure col binocolo!!! Per Anas, gli obiettivi dell’intervento sono: migliorare il tracciato e ottimizzare le risorse disponibili. Smarrito quello della rapidità di collegamento! Come dire: in sostituzione dello champagne, invece di un Brunello di Montalcino scolatevi un Tavernello. Chi s’accontenta, gode! La fretta di giungere alla costa non è un tema, né per Anas né per D’Alfonso, Lo è, da mezzo secolo, solo per i Vestini! L’operetta richiederebbe 4 anni! Solo il bando di gara, 9 mesi, dice il funzionario di Anas, contraddicendo di nuovo D’Alfonso che blaterava di «cantierare» i lavori in 60 giorni. Il Governatore, a sua volta, contraddicendo se stesso, ha di nuovo salmodiato, con disinvoltura, il mantra della “scelta” di un progetto “condiviso” come se non fosse già stato individuato e condiviso, tra Anas e vice-sindaco di Penne, quello “illustrato”, carte alla mano, nella stessa riunione! Dal canto suo, anche il funzionario Anas si contraddice. Spiega, infatti, che la condivisione «evita di spendere risorse alla ricerca di soluzioni progettuali che in alcuni casi non arrivano mai…». Insomma, boccia il metodo del carciofo che implica la verifica di diverse ipotesi progettuali: quelle, inesistenti, evocate da D’Alfonso o anche l’alternativa, che guarda alla ss 151, indicata dal sindaco di Picciano, al quale spiega: «quello che lei diceva è una cosa nobile che però non trova la sua logica in quello che stiamo dicendo. È un passo successivo. Noi vogliamo restare sulla 81, traslando l’intervento a nord, perché è l’oggetto del finanziamento, lo scopo…». Sennonché, sul finire dell’incontro, di fronte alla levata di scudi pure degli amministratori di Loreto A., il cui territorio verrebbe tagliato fuori, e a un imbarazzatissimo D’Alfonso, fa una bella virata e dice: «Sia chiara una cosa, l’Anas non c’entra in tutto ciò .. Personalmente non ho un motivo per cui dire: questa è la soluzione migliore.. non si deve venire attorno a questo tavolo pensando che le soluzioni siano già definite.Ci arrivino le proposte che ci volete fare o che ci volete suggerire affinché noi possiamo sviluppare attraverso sopralluoghi e verifiche», che, però, solo pochi minuti prima aveva definito dispendiosi e dispersivi di risorse e relative pure a ipotesi “senza logica”!!! Aggiunge che i fondi basterebbero per realizzare solo 1,5 km di strada a doppia carreggiata, con risparmio di soli 30’’ di tempo mentre le migliorie previste aumenterebbero la velocità di percorrenza a 60-100 km orari per ben 5 chilometri! Che brividi! Percorrendo il “nuovo” tratto a 100 all’ora, s’impiegherebbero 3’, la metà dei 6 oggi occorrenti, alla velocità di 50 km orari. Azz.. ben 3’ in meno! Che goduria direbbe D’Alfonso! Ma mi faccia il piacere direbbe Totò! Chi mai verrebbe a Penne, da Loreto, Collecorvino, Montebello, Villa Celiera, Civitella, per “godere” di quei soli 3’? Qualcuno pensa che i Vestini abbiano la scritta “Giocondo” sulla fronte? Con l’operetta “illustrata” l’11 giugno, Anas renderebbe solo più decente un suo tratto di strada. Socc’mel che impresa! Per tanta micragna di lavoro è puerile imbastirci sopra discorsoni e filosofie avulse dall’aspirazione quasi secolare dei Vestini ad arrivare velocemente sulla costa. L’unico intervento utile e anche, udite udite, attento all’ambiente è proprio una doppia carreggiata fino all’adriatica. Frenerebbe l’antropizzazione selvaggia della costa prevenendone l’ulteriore cementificazione e preservando o recuperando il patrimonio edilizio dei centri pedemontani, in degrado per lo spopolamento! Non ci sono soldi? Adieu! Non se ne parli più ma non si faccia una ridicola sarabanda per un lavoretto “povero di opere d’arte”, di 5 chilometri, su una carrettiera all’italiana. Se ne “cantierizzi”, senza sproloqui, la manutenzione straordinaria e saranno tuti contenti! Nessuno fiaterà come nessuno ha fiatato in occasione dei miglioramenti, sulla stessa ss 81 e senza ridicole liturgie populiste, del tratto Chieti-Guardiagrele (privo di incroci a raso!) e alle Piane di Castiglione M.R., con una rotatoria e un ponte nuovo. La verità è che la pantomima uno scopo ce l’ha. Quello, equivoco, di spacciare l’intervento per l’avvio della né Mare-né Monti («Ho perso dieci anni», dice D’Alfonso). No Luciano, hai perso e basta. La Mare Monti è stata sepolta dalle parole tue e del funzionario di Anas da te scomodato. Serviva per il collegamento rapido e sicuro con la costa. Mancanza di volontà (Gaspari) ed errori (i tuoi) l’hanno frustrata. Se non ci sono risorse per farla, finiscila qui, smetti di parlarne! Chiudi il teatrino messo in piedi sulla Mare-Monti, irritante e offensivo per i Vestini, meritevoli di più rispetto. Da ultimo, una perla e un’annotazione. La perla. L’11 giugno, anche il sindaco di Penne dava manforte alla riunione, da par suo: alla Sparacannone. Dopo aver profferite quattro banalità, esibiva la sua proverbiale confusione: «Io sentivo parlare di Mare Monti che aveva avuto anche altri nomi: transcollinare..insomma c’erano stati tanti altri nomi, già dal 1972». Una perla di minchiata che alleggeriva il clima teso dell’incontro ma confermava pure la sua rotonda ignoranza viaria che lo vede confuso dal 1972! Mescola Mare-Monti e Transcollinare!! Quest’ultima fu concepita, anch’essa decenni fa, per collegare rapidamente i centri pedemontani da Casoli di Chieti ad Ascoli Piceno, con una “nuova” ss. 81. Ben pochi i tratti realizzati e pochi quelli oggi appaltati, nel teramano. La Mare-Monti, sarebbe stata una sua perpendicolare per un veloce approdo alla costa. Ma dare queste informazioni al sindaco o rettificare quelle, strampalate, da lui ostentate, è inutile. Annotiamo, infine, la ripubblicazione (in calce) dell’articolo di Lacerba del 24 settembre 2000: “Mare-Monti possibile, utile solo per più rapide scorribande tra Penne e Lettomanoppello”. L’intento non è di rivendicare la pur oggettiva primogenitura dell’idea di (una vera) Mare-Monti sul versante Lungofino ma di dar conto che è stato D’Alfonso a far perdere 20 anni ai Vestini, dietro progetti inadeguati, per poi riunire quattro amici al bar e quattro gatti istituzionali facendogli presentare quella stessa idea di Lacerba, seppur in versione riduttiva al massimo grado e inservibile allo scopo. Irritava alquanto, all’epoca, sentirsi dire, da lui, a Chieti, sotto il portico di Corso Marrucino, davanti al Gran Caffè Vittoria, che la sua fosse «l’unica Mare-Monti possibile» e rammaricava sentir ripetere lo squinternato concetto da un professionista pennese, suo amico. Dopo 18 anni, si scopre che non era vero! Ch’era “possibile” anche un’altra Mare-Monti. Quella “impossibile”, mai realizzata e che mai vedrà la luce ma a cui oggi ci s’inchina, fulminati sulla via di …Baricella. “Il più bello dei mari è quello che non navigammo” (Nazım Hikmet, 1902-1963)

Giovanni Cutilli

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This