Mercoledì 7 luglio presso la Sala Protomoteca del Campidoglio, alla presenza del Presidente nazionale Cia, dei membri del Comitato Esaminatore, delle Autorità e dei massimi Dirigenti nazionali della Confederazione Italiana Agricoltori C.I.A., si è svolta la cerimonia per la consegna dei riconoscimenti Bandiera Verde Agricoltura 2020, mentre la sera precedente, all’Auditorium Giuseppe Avolio, proiettato il film di Gabriele Salvatores “Fuori era primavera”vincitore per la sezione “Agri-cinema”. Sono 14 i “campioni Green” dell’agricoltura italiana vincitori del vessillo verde Cia 2020, suddivisi in varie categorie. Per l’Agri-family il drappo verde va all’ Azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino mentre un premio speciale è stato assegnato a Cogecstre Soc. Cooperativa di Penne. L’azienda Valentini, seguita da Francesco Paolo, sempre più sta connotando la sua storia attraverso le azioni che, da un lato costituiscono investimenti e sviluppo dell’agricoltura, dall’altro rispetto dell’ambiente e conservazione degli ecosistemi. Produzione di vino, olio extravergine di oliva e pasta, non ci può essere qualità senza preservazione della natura, un patto da Uomo e Terra secondo le leggi dell’Ecologia. Una connotazione che sta diventando “politica” nel senso più nobile del termine e che deve, in quanto responsabile, essere un modello da seguire. La parola semplice che non avrebbe bisogno di tante spiegazioni è VOCAZIONE, perseguire quella di un territorio antico, scavare in profondità o percorrere gli strati terrestri, rivelarsi nel sacro che è spiritualità e corpo, graal contemporaneo. Ma questo la politica, nel senso meno nobile, fatica a capirlo.
La Cogecstre, altro orgoglio del territorio, nasce a Penne intorno agli anni ‘80, come cooperativa per la gestione di centri sportivi e turistici e per la ricerca ecologica. Dal 1987 gestisce anche l’Oasi Naturale del Lago di Penne e sempre più qualificante è l’investimento nella ricerca scientifica come presupposto per una migliore gestione del territorio e come redazione di progetti per la conservazione della flora e fauna.
Con il progetto Masseria dell’Oasi, inoltre, ha coniugato attività di produzione e trasformazione con assoluto rispetto dei bioritmi della natura tanto da investire nella c.d. filiera corta realizzando l’impianto per lo stoccaggio, la lavorazione, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti agricoli direttamente in loco, in maniera da evitare qualsiasi tipo di contaminazione in strutture esterne e riducendo ulteriormente i costienergetici e d’inquinamento legati al trasporto.