Nell’antica Grecia, più o meno intorno al IV secolo a.C., il significato di artigianalità era racchiuso in una parola, technè, che comprendeva insieme artigianato ed arte, proprio a dimostrare come questi due concetti possano tra loro intrecciarsi, fondersi, creare una nuova materia, trasmettere bellezza.
“Pesenti, arredare con Arte” è materia che nasce proprio da questo incontro, da un lato Gian Piero Pesenti, un artista che da sempre, attraverso la sua pittura, è riuscito a portare su tela lo spirito più profondo di Loreto Aprutino, delle sue tradizioni, delle distese di campagne che introducono gli antichi mattoni, delle nuvole che aggrovigliano il cielo, minacciano pioggia, si gonfiano, si aprono a lame di sole che trafiggono alberi. Dall’altro Fabiana Ferri, un’artigiana che ha reso il suo piacere il lavoro della vita e che un giorno decide, come una saggia alchimista alla ricerca di nuove pozioni, di aprire le porte del suo Scrigno -negozio di via dei Normanni ma anche alveo rotondeggiante dove proteggere emozioni- e di coinvolgere gli artisti locali per creare oggetti, unici e certificati, che entrino nelle case, che si utilizzino, che indichino l’ora o contengano ombrelli, carte, penne, che ogni giorno ricordino che noi facciamo parte di quei chiaro scuri.
Il progetto parte da colui che, più negli scuri e scurissimi diremmo, ha riversato tutte le sfumature della sua malinconia, Gian Piero Pesenti, classe 1961, nato a Ginevra ma fin da piccolo trasferito nel centro storico di Loreto Aprutino dove la sua formazione artistica raggiunge la maturità per poi ricominciare dai vagiti di neonato perché, come ci dice, non è importante un punto di arrivo ma il percorso, sommariamente quello che vedeva Van Gogh, un’altalena tra terra e cielo.
Sono circa 90 gli oggetti in vendita, tutti, come sottolineato, unici e numerati, e rappresentano quadri originali tranne uno: La zattera della Medusa di Théodore Géricault ma che, lo stesso Gian Piero ci racconta, ha voluto inserire perché rappresenta una immagine che ha amato ed alla cui copia ha dedicato passione e tempo. Nella collezione potrete trovare anche La storia di Loreto, il soggetto riprodotto sul grande muro alla fine della scalinata della sede storica del Municipio. Il graffito, realizzato nel 1999, fu l’ultimo quadro al quale Pesenti appose la data. Dal 2000 altre storie, altri colori, di nuovo una sterzata nel roteare i pennelli, come ali di gabbiano, si cimentano in ulteriori voli estremi. Uno, importantissimo, le mostre e le collettive nella Regione Marche che gli consentono nuove consapevolezze e visioni. Oggi un looping a testa in giù con la medesima purezza del segno artistico, una nuova esperienza che troviamo molto suggestiva e che racchiude la voglia di Gian Piero e Fabiana di fermare le loro passioni nella materia viva del legno e di incidere, proprio come il cuore degli innamorati sui tronchi eterni, il loro attaccamento al paese. Lei lo fa sempre con un sorriso a portata di sguardo, lui con pochi bianchi e pochi rossi, ma, alla fine..sono di Loreto e li riconosci.
S.d.L.