LORETO APRUTINO: INAUGURATO IL GIARDINO PER MAURO SANTEDICOLA

Si è svolta, presso il giardino della scuola G.Rasetti di Loreto Aprutino la cerimonia dedicata a Mauro Santedicola, scomparso prematuramente a causa del Covid. A lui è stato dedicato il piccolo giardino con a dimora le piante che amava e che, in un abbraccio collettivo, saranno il simbolo di tutti quelli che il Covid si è portato via senza la grazia del saluto, di una carezza, di un Arrivederci. Una scritta sul muro d’ingresso omaggia Franco Battiato che in questo stesso giorno scompare “perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te” è la promessa dedicata a Mauro ed al suo giardino

Presente la figlia Lorena che, nei due giorni funesti di marzo 2020, perse anche mamma Laura. Commossa, ha ringraziato tutti, per poi tornare rifugiarsi tra le braccia del marito, in quel tepore che è l’amore che i suoi genitori le hanno insegnato a conoscere e riconoscere. I bambini, bellissimi e puri hanno affidato alla poesia ed al canto il bene ad un eroe che aggiustava tutto, un eroe vero, un po’ cicciottello e dai buffi occhiali rotondi ma capace di rimettere tutto in ordine, nel caos della vita, anche le micro delusioni infantili che, ala fine, rimanevano chiuse tra le mura scolastiche perché “riparate” da un suo abbraccio, da una carezza sulla testa, da una pacca sulle spalle.

Lorena Santedicola e suo marito

Ad aprire il rituale commemorativo la dirigente scolastica Marina  Gigante che, tra gli invitati istituzionali, ha voluto al suo fianco l’ex dirigente Lorella Romano, oggi in sede a Città Sant’Angelo ma per tanti anni in servizio a Loreto. Qui ha conosciuto Mauro. Profonde, vere, senza un filo di retorica le parole usate per ricordarlo come collaboratore serio ed affidabile e non solo. “ Mauro capiva l’importanza di quello che stavamo facendo, era uno dei testimoni più credibili della nostra scuola, il più diretto, il più immediato”

La Dirigente Marina Gigante

E poi la grande lezione, il graffio della docente colta, un ponte arcobaleno che Lei percorre unendo per mano Mauro ai ragazzi, il segno contemporaneo che dovrebbe rendere la Scuola luogo di calviniana leggerezza

Che cos’è la morte ragazzi? La morte non è altro che la vita  Pensate a voi quando avevate un anno, due anni, quei bambini non ci sono più, sono morti ma rimangono nei ricordi, nella memoria. E così deve essere per Mauro: lui amava la vita e ci insegnava che i nostri pensieri, il nostro spirito sono più forti della morte …non dovete essere tristi pensando a lui ma vivere come a lui sarebbe piaciuto, prendendovi cura della vostra scuola, non parlando male della scuola, crescere con l’idea di avere successo senza darvi gli spintoni gli uni con gli altri, dovete essere come  queste piante che, nell’oscurità e nel freddo della terra pongono radici per poi esplodere nella luce e regalarci doni spettacolari. Proprio come faceva Mauro”.

S.d.L.

La dirigente Lorella Romano
Un canto per Mauro

Ringraziamo Gianfranco Buccella per le foto

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