LEVIGAS COMPRA IL 56% DI VESTINA GAS. Esercitata la prelazione. Quasi 4 milioni di euro l’esborso

Levigas ha dunque esercitato il diritto di prelazione e pertanto giocoforza ha acquistato il 56% delle quote collocato sul mercato dai due enti locali, Penne e Collecorvino. Il 5 è prevista l’assemblea dei soci per formalizzare l’operazione. L’esborso della società milanese sarà meno di 4 milioni di euro stando al numero dei contratti gestiti ed alla posizione finanziaria netta di Vestina Gas. Al Comune di Penne andranno meno di 3 milioni di euro.

Contrastata attraverso una serie di ricorsi ai giudici amministrativo e civile da Levigas, evidentemente intenzionata a sborsare il meno possibile, la vendita congiunta delle quote è stata ritenuta legittima, ma anche necessaria, e non c’è stata alcuna violazione di norme e dello statuto della Vestina Gas srl: e così il 56%, collocato sul mercato dai Comuni di Penne (45%) e di Collecorvino (11%), può passare di mano. Lo ha stabilito qualche giorno fa il tribunale delle imprese con sede a L’Aquila che ha firmato un’ordinanza con cui in 16 pagine dà ragione a Penne e Collecorvino e torto su tutta la linea al ricorrente socio privato di minoranza, appunto i milanesi di Levigas srl (12%), la cui azione è stata sostenuta dall’altro socio, il Comune di Loreto Aprutino, possessore del 32%. Gli acquirenti del 56% erano stati i vicentini di AIM Energy srl pronti a sborsare 3 milioni 800 mila euro circa. L’ente loretese, guidato da Gabriele Starinieri, ha deliberato di rinunciare al diritto di prelazione. “Un’alienazione disgiunta avrebbe favorito Levigas creando una situazione di squilibrio concorrenziale”, ha scritto il giudice Stefano Iannaccone che ha condannato i ricorrenti al pagamento di 32 mila euro di spese legali. I due enti venditori sono stati assistiti dallo studio del professor Gianluca Brancadoro che dovrà incassare a questo punto da Levigas un compenso di 100 mila euro per l’intera consulenza prestata a favore dei venditori dall’inizio della complessa procedura avviata un anno fa. “Logiche incomprensibili quelle di Loreto Aprutino poiché è la legge Madia che ci impone la vendita”, commentano il sindaco di Penne Semproni e quello di Collecorvino Zaffiri i quali si dicono pronti a chiedere i danni per perdita di chance ai soci di minoranza che hanno impugnato 14 atti facendo fuggire altre aziende potenzialmente interessate all’acquisto: almeno altre 5. Gilberto Petrucci, assessore al patrimonio pennese: ”Per noi è una vendita decisiva ai fini della riduzione della massa debitoria e ci consente di liberare risorse”. Resta al palo Loreto Aprutino cui tutto sommato fa comodo che sia stata Levigas ad acquistare Vestina Gas con cui eventualmente trattare la vendita del proprio 32% alle stesse condizioni contrattuali concordate dai soci venditori con i vicentini. E’ chiaro che se Levigas intendesse operare un rifinanziamento della società, Loreto Aprutino dovrebbe giustificare un eventuale esborso in una società

che non svolge un’attività strategica per un Comune, come hanno messo nero su bianco persino le ispettrici del ministero dell’Economia nel loro controllo a Penne.

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