PENNE – Piovono stangate sul Comune.
I nodi di un passato oscuro si continuano invece a vedere e si traducono in danni serissimi per le casse dell’ente: l’ex dipendente Concetta Bennato ha ottenuto un risarcimento dal giudice del lavoro di 102 mila euro, comprendendo sia le spese legali sia la regolarizzazione contributiva all’Inps del rapporto di lavoro intercorso fra le parti a far data dal lontano 1988. L’ente cioè non aveva messo in regola l’impiegata che lavorò in Comune, dapprima in nome e per conto della cooperativa Centro Servizi Aziendali, e poi, a tempo determinato, dal 2007 al 2010 come dipendente effettiva dell’ente locale. E’ stato dimostrato che la Bennato, così come i suoi colleghi, veniva utilizzata dal Comune di Penne per mansioni diverse rispetto a quelle stabilite dalla convenzione con la cooperativa: tutti cioè dipendevano esclusivamente dagli ordini gerarchici comunali. Il caso della Bennato aprirà questioni serissime in relazione al possibile danno erariale commesso dall’amministrazione comunale e su cui la corte dei Conti abruzzese potrebbe fare luce. La sentenza emessa dal giudice Franco Di Pietro a favore della Bennato, assistita dall’avvocato Federico Bianchi che ha curato anche le altre vertenze conclusesi a novembre con lo stesso risultato (128 mila euro di risarcimento complessivo fin qui deciso per Melania Bianchi, Caterina Pancione e Silvia Antonacci; a breve gli esiti, scontati, per Alessandro De Crollis e Romina Giancaterino), è subito esecutiva. Ciò vuol dire che, al pari delle altre sentenze emesse, darà modo ai ricorrenti di bussare alle porte del Comune e farsi pagare immediatamente. L’ente si potrà appellare o dovrà trovare un accordo (fin qui neppure tentato) con gli ex impiegati non stabilizzati nel 2010, e quindi rimasti senza impiego, dalla giunta Di Marcoberardino e poi finiti imputati in un processo per falso e truffa davanti al tribunale di Pescara in relazione allo svolgimento del concorso, nel 2007: per la truffa i sei ex dipendenti, l’ex sindaco Di Marcoberardino, il vice segretario comunale Arturo Brindisi e l’ex funzionaria comunale Anna Maria Melideo risultano tutti assolti, resta in piedi per tutti il solo reato di falso che, trasformato in abuso d’ufficio sarà giudicato dal tribunale in composizione collegiale a partire da luglio prossimo: la prescrizione è ormai alle porte.