Loreto non sarà più la stessa, Rigopiano per tutti noi non sarà più la stessa cosa. Quattro morti in cinquanta metri di Piazza Garibaldi. Non c’è nella memoria collettiva il ricordo di un lutto così grave. Questa volta siamo stati gli attori della notizia, non gli spettatori. Un vissuto inedito, assurdo, inspiegabile, difficile da elaborare.
Ci stiamo dentro fino al collo come Barbara, come Piero, come Nadia e Sebastiano. Manca il respiro come a loro.
Chiedersi il perché non ci conforta. Forse sarebbe più utile chiedersi cosa possiamo imparare da questa storia. Come singole persone, come cittadini di Loreto, come abruzzesi e come italiani.

Gianfranco Buccella