L’URBANISTICA IN ATTESA DI UN CAPO Il prescelto subito alle prese con la grana delle nuove aule

Ben 105 le domande fra ingegneri ed architetti che aspirano a ricoprire il posto di funzionario dell’ufficio urbanistica del Comune che pertanto sarà staccato dall’area tecnico-ambientale e già questa è una notizia di indirizzo politico della giunta di Mario Semproni.

Il prescelto riceverà un incarico part time per 18 ore alla settimana fino al 31 dicembre, ma prorogabile. E per far fronte all’alto numero di concorrenti, ci sono voluti ben tre giorni di colloqui terminati nel pomeriggio del 29. Fra le domande pervenute, quelle di Laura Antosa, presidente dell’ordine degli architetti pescaresi, di Paolo Cucculelli, già assessore comunale, di Antonio Mergiotti, il quale ottenne il medesimo incarico nel 2006 dall’allora sindaco Donato Di Marcoberardino. Il posto di responsabile dell’ufficio urbanistica è vacante dal novembre dell’anno scorso allorquando l’ingegner Giuseppe De Santis morì per un infarto dentro il Comune. Era stato individuato dall’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso. Chi sarà assunto dovrà comunque interessarsi al caso della realizzazione della nuova scuola Mario Giardini, il cui iter è ancora in fase di perfezionamento. Si è in attesa di conoscere infatti il progetto esecutivo, dopo un rinvio concordato di un anno, da parte dell’impresa casertana Progetto scuola Penne srl, aggiudicataria del contratto di disponibilità, ovvero un leasing immobiliare a riscatto. Una volta vistato il progetto, spetterebbe al neo funzionario comunale l’onere di rilasciare il permesso di costruire. Il responsabile unico del procedimento è l’ingegnere comunale Piero Antonacci. La giunta Semproni però non pare per nulla intenzionata a delocalizzare in via dei Lanaioli le nuove aule: un’eredità scomodissima. Vincenzo Ferrante, vice sindaco ed assessore ai lavori pubblici, quand’era consigliere di opposizione ha spesso tuonato contro le anomalie della procedura scelta dall’ex giunta D’Alfonso. Riferì pubblicamente di aver firmato anche un esposto alla procura della Repubblica di cui nulla si è mai saputo. L’impresa, proprietaria dell’opera, incasserebbe il contributo di 724 mila euro della Protezione civile della Regione (se disponibile ancora) e dal Comune, a partire dal 2018, per 25 anni un canone annuo di quasi 200 mila euro, tasse comprese.

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