Il ruggito del Leone sul verde

Penne Panorama
Penne panorama

PENNE – Una gara d’appalto intercomunale per scegliere la ditta che si occuperà dei rifiuti vestini: la Ecoemme opererà in proroga fino al 30 giugno. L’ha deciso il consiglio comunale di Penne: sì dunque alla convenzione con Loreto Aprutino, Farindola, Montebello di Bertona e Villa Celiera. Dubbi, comunque.

La Regione infatti sta prevedendo un ambito provinciale entro cui confinare le scelte. Sette ore intanto è durata l’assemblea civica: varato anche il regolamento sulla monetizzazione degli standard urbanistici destinati a verde pubblico, ma si vedono crepe nella maggioranza che sostiene il sindaco Rocco D’Alfonso. Il quale intanto ha cominciato a firmarsi come dottore, e non più usando il titolo di professore universitario (lo è stato a contratto molto tempo fa a Pavia), utilizzato su atti ufficiali invece per un anno.

Polemiche sulla cessione di pezzi di verde pubblico a quei privati che ne fanno richiesta poiché, stando nelle loro proprietà sarebbero di fatto gli unici ad utilizzarli. Il vice sindaco Luigi D’Angelo dell’Italia dei Valori aveva presentato un emendamento bocciato (l’opposizione e l’assessore Solini astenuti) con cui si sarebbe potuto impedire l’acquisto di questi spazi verdi, posizionati però su aree gialle e rosse, cioè soggette a vincoli idrogeologici. La maggioranza di “Per Penne” ha preso le distanze. Si è risentito l’assessore esterno all’urbanistica Carmine Leone. L’esponente dell’Api ha detto che “farò le mie riflessioni politiche sulla compattezza di questa maggioranza quando tratta questioni urbanistiche”.

D’Angelo ha poi votato con la maggioranza (astenuto Pasqualone) le norme locali che impongono il vincolo a verde e precludono aumenti di cubatura. Interessata la moglie delle ex sindaco Lucio Marcotullio. “Il valore dell’area da monetizzare-ha precisato Leone- sarà rapportato alla capacità edificatoria del lotto “. Contrari i consiglieri di opposizione, così come il Pdl:”Le regole contrastano con la legge regionale ed il Prg vigente”, spiega Antonio Baldacchini. E Matteo Tresca di Sel: “Ne avremmo dovuto parlare con le associazioni ambientaliste”.

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