Il plurindagato D’Ambrosio scippa a Rocco il giudice

PENNE – A Pianella questa mattina il sindaco D'Ambrosio ha convocato uan riunione per salvare l'ufficio del giudice di Pace locale a scapito evidentemente di quello pennese, se non fosse ancora chiaro. Benchè da Penne sia arrivato l'avvocato Gabriele Vellante, delegato dal sindaco, ad interessarsi della sorte del presidio pennese che pare piuttosto segnata a sentire certi discorsi: un solo impiegato, anche se due giudici, rispetto ai quattro impiegati pianellesi, un solo magistrato onorario.

 

E' intervenuto Lanfranco Tenaglia, magistrato, responsabile nazionale del Pd sui problemi della giustizia, membro della commissione parlamentare. C'erano anche il presidente della Provincia Testa e una rappresentanza dell'ordine degli avvocati pescaresi. Esiste una norma nazionale, che questo governo Monti vuole applicare, volta a sopprimere le sedi dei giudici di Pace e delle sezioni distaccate dei tribunali che non siano in città capoluogo di provincia. Ma esiste anche la possibilità di accorpare gli uffici sul territorio, di unire le forze, di mediare a livello politico. A Penne mesi fa il consiglio comunale ha approvato una mozione con cui si impegna ad operare per salvare il palazzo di giustizia, mediante la costituzione di un tavolo tecnico-politico di cui però non si hanno notizie. L'amministrazione D'Alfonso evidentemente ritiene che poco possa fare e che dunque Pianella, altra città amministrata dal Pd e in particolare dal plurindagato D'Ambrosio, possa beneficiare del taglio in vista per Penne. Ma come, si dirà: Penne, che diede i natali al giureconsulto Luca da Penne, che fu una tra le più antiche preture nazionali, oggi sede staccata del giudice unico, perderebbe il palazzo di giustizia?Dopo la Forestale, traslocata a Collecorvino tre anni fa, il de profundis sulla giustizia è dietro l'angolo.

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