Spareggio maledetto. La squadra di Iodice pareggia senza reti dopo due ore nel pomeriggio torrido di Spoltore su un campo clamorosamente inadatto per l’Eccellenza e al cospetto di una squadra apparsa ancora una volta più debole del Penne, ma molto dignitosa che ha saputo difendere con la testa e con i piedi il vantaggio della migliore posizione in classifica finale per cui il pari le andava benissimo. Nulla da fare dunque per i biancorossi che nel 2010 sempre attraverso i play out retrocessero contro il Guardiagrele con un doppio 0 a 0. Ora il Penne, atteso sulla carta dal derby con il Loreto in Promozione, deve tifare per l’Aquila calcio che è arrivata nella finale play off per salire in D. Se la vedrà con il Chisola, cittadina alle porte di Torino vicino a Vinovo, il quartier generale della Juventus. Qualora i rossoblù riuscissero il 19 giugno a festeggiare il ritorno nella serie A dei dilettanti, il Penne potrebbe essere ripescato.
La novità è infatti che la Figc Abruzzo non ha mai approvato la norma con cui avrebbe stabilito il divieto per quelle squadre, fra le quali il Penne e comunque tutte quelle che attualmente partecipano ai play out, che non aderirono alla ripartenza dello scorso campionato. Il Penne ha i requisiti per essere la prima ripescata: impianti, storia, settore giovanile. Quanto allo Spoltore di Di Camillo e dell’ex Palena, domenica gara in campo neutro contro il Cupello con la necessità di dover vincere per il peggior piazzamento in graduatoria. Su un campo diverso dal proprio, (sarà neutro: Francavilla o Chieti ad esempio) lo Spoltore parte con i sfavori del pronostico. Ma il calcio sa come sparigliare.