Mentre le campagne abruzzesi sono in movimento per una anticipata raccolta delle olive, le strade del centro storico di Loreto Aprutino tracciano il percorso che conduce al Castello Chiola attraverso le bandiere verdi della CIA, Confederazione Italiana Coltivatori che, nella Sala Cascella, apre un tavolo di lavoro pensando alle nuove sfide che il mondo degli agricoltori deve essere pronto ad accogliere.
Se ne fa organizzatore e promotore Mauro Di Zio, Vice presidente della CIA, autorevole esperto del settore economico primario che ricomprende, oltre quello della trasformazione agricola, anche quello degli allevamenti degli animali e delle foreste.
Relazioni, tavola rotonda e casi regionali nello svolgimento del tema de le “Filiere produttive a vocazione territoriale”.
Dopo il saluto del Sindaco di Loreto Aprutino Gabriele Starinieri , che ha esternato l’interesse del territorio a concludere la filiera produttiva con la produzione del biogas, il metano che scaturisce dalla fermentazione dei residui provenienti da coltivazioni ed allevamenti, e quello del Presidente della Provincia Antonio Zaffiri, appassionato nel ribadire la volontà del voler affiancare la Confederazione nel lavoro sinergico in nome di tutti gli agricoltori, il sigillo dell’apertura dei lavori è stato impresso dal Presidente Nazionale CIA Dino Scanavino.
Con chiarezza dialettica, ha spiegato alla platea in cosa consista il progetto “ Il Paese che vogliamo” e in che modo poterlo realizzare.
In primo luogo superando, o meglio, inglobando il concetto di filiera all’interno di sistemi integrati – PIF Progetti di Filiera Integrati- che portino da un lato al raggiungimento del reddito che consenta all’agricoltore di reinvestire e promuovere la sua attività, dall’altro alla definizione risolutiva degli enormi problemi connaturati al territorio: dissesti idrogeologici, cambiamenti climatici, animali selvatici, assenza di infrastrutture, fino alla valorizzazione della funzione sociale di chi decida di intraprendere la complessa strada dell’impresa agricola, nella quale a volte la produzione del bene primario ha costi inferiori rispetto a quelli che incidono sulle confezioni e sugli imballaggi.
Su questi temi la CIA presenterà al governo un fascicolo non solo di proposte ma di interventi ineludibili. “ Non è giusto- ha ribadito il Presidente- che chi vive nelle aree metropolitane abbia più diritti, ad esempio, di chi vive a Loreto Aprutino o che aziende di nicchia non siano poste nella dinamicità commerciale di aziende di alta gamma” L’approfondimento delle tematiche schematizzate dal Presidente è stato svolto da Luca Brunetti, presidente CIA Toscana sottolineando il valore dei PIF come veri e propri accordi tra le parti, accordi di filiera
triennali che consentono azioni di ammodernamento tecnologico, sviluppo nelle energie rinnovabili e implementazione dei fattori di produzione e commercializzazione. Investimenti che raddoppiano i contributi erogati, creano scambi e avvicinano sempre più produttori e consumatori ma anche aziende e aziende.
Le relazioni sono state chiuse da Serena Tarangioli del CREA, Centro per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria.
La tavola rotonda, presieduta da Mauro D Zio, ha presentato i Sistemi produttivi locali della Regione Abruzzo e la possibilità di sviluppo delle aree rurali che, soprattutto negli ultimi anni, sono a rischio di abbandoni e di rinunce.
Hanno partecipato Gennaro Strever, presidente CCIAA Chieti-Pescara e Giammarco Giovannelli, presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo della Provincia di Teramo e presidente Federalberghi Abruzzo.
Nel numero de Lacerba di novembre, affronteremo, per l’importanza e la centralità delle tematiche esposte, una indagine di informazione sulla prossima campagna di produzione dell’olioextravergine di oliva, comparando i dati offerti da alcune aziende locali, da rappresentanti delle confederazioni e da istituzioni politiche. Perché dobbiamo tutti sentirci a servizio della tutela e della salvaguardia del bene primario della nostra terra, come dice il presidente Scaravino “ Tutti insieme per il Paese che vogliamo”.