Donatella Di Pietrantonio, di Penne, ha stravinto il Premio Campiello 2017 con “L’Arminauta” (Einaudi). La giuria le ha tributato 133 voti.
Alle sue spalle Stefano Massini con “Qualcosa sui Lehman” (Mondadori) che ha ottenuto 99 voti. Quindi, nell’ordine, gli altri tre finalisti: Mauro Covacich con “La città interiore” (La Nave di teseo), 25 voti; Alessandra Sarchi con “La notte ha la mia voce” (Einaudi) con 13 voti e Laura Pugno con “La ragazza selvaggia” (Narsilio) con 12 voti.
E’ la prima volta che a stravincere il Campiello è una scrittrice-odontoiatra. Per Donatella Di Pietrantonio però la scrittura è una seconda casa: nel 2014 aveva già partecipato anche al Premio Strega.
A incoronarla vincitrice della 55esima edizione del Premio Letterario Campiello sul palco del Gran Teatro La Fenice è stato il Presidente degli Industriali del Veneto Matteo Zoppas.
Niente diretta televisiva (la cerimonia con backstage e interviste agli scrittori diventerà un docufilm che sarà trasmesso nei prossimi giorni da Rai 5) e tempi più rilassati.