FESTA DELLA RIVOLUZIONE: PESCARA COME VENEZIA GRAZIE A VENCESLAO DI PERSIO. PAROLA DI VITTORIO SGARBI.
E la notte si dissolve nella musica del grande Bollani

Sul palco del Teatro d’Annunzio, settima serata del festival di cui ora, lo sappia il presidente Lorenzo Sospiri, non potremo più farne a meno, Vittorio Sgarbi è veramente a casa sua, con tanti spettatori venuti ad ascoltarlo e  contornato da cinque preziose tele di Francesco Paolo Michetti, il pittore nato a Tocco da Casauria nel 1851 e morto a Francavilla al Mare nel 1929, di cui il critico d’arte racconta le convergenze estetiche con la poesia di Gabriele d’Annunzio.

Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo

Non servirebbero le parole a commento della meraviglia di quelle tele che, proprio come delle icone rock, calcano il legno del palcoscenico con forza e catturano tutta la luce del tramonto ed anche quelle successive artificiali dei fari grazie a delle cornici che, sublimazione della ricerca, sono il primo oggetto di osservazione e stupore. I quadri appartengono alla collezione privata di Venceslao Di Persio e Rosanna Pallotta ai quali, rivela Sgarbi, dedicherà lo scritto che uscirà sul prossimo numero di Panorama perché il 18 settembre sarà inaugurato il Museo dell’Ottocento che nasce proprio dall’atto d’amore di Venceslao e Rosanna. Amore per l’arte ma anche missione e rispondenza ad una vocazione affinché la conoscenza sia a disposizione in un luogo accessibile a tutti. Miracolo a Pescara, lo definisce Sgarbi, talmente imprevedibile che dimostra che Dio c’è! Dopo Milano e Napoli, grazie al museo di Venceslao, Pescara sarà l’unica città a conservare la più importante collezione ottocentesca del settore, più di 240 opere dei più grandi da Michetti a Rousseau, Boldini, Courbet, Dupré, Daubigny, De Nittis, nomi da miracolo se pensiamo che tutto questo tesoro era in una casa privata e che da domani sarà a disposizione del mondo nello spazio della sede dell’ex Banca d’Italia, ristrutturata seguendo i canoni della bellezza e del gusto estremo, e situato, un caso o destino che aiuta, in via Gabriele d’Annunzio. Se Michetti era il pittore internazionale d’Abruzzo, l’atto di Venceslao e Rosanna è quello di mecenatismo che porta il segno della generosià abruzzese e che permetterà a Pescara di affiancare, nella mappa del prestigio artistico, Piacenza di Giuseppe Ricci Oddi e Venezia di Peggy Guggenheim, a ricordarci che l’Arte è la vita e che solo la cultura ci salverà.

 

Uno dei quadri esposti al Teatro d’Annunzio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma anche la musica: dopo la conferenza grande concerto di Stefano Bollani che ha registrato l’ennesimo sold out della settimana. Questa sera, 10 settembre, sarà la volta dell’interprete Alice che canta Battiato senza dimenticare gli appuntamenti pomeridiani, alle ore 16:30 al Conservatorio Luisa D’Annunzio, Presentazione del libro “Il Conservatorio nella città”, con Francesco Antonioni, alle 19:00  al Museo delle Genti d’Abruzzo – Sala Favetta “Il Poeta che volle farsi re”, documentario di Stefano Casertano.

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Il pubblico del Teatro d’Annunzio

 

 

Tela di Francesco Paolo Michetti, dalla collezione privata di Di Persio-Pallotta

 

 

 

 

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