CIAO CLAUDIO

Il mare, per quanto invitante di Vasto, è diventato la bara per due ragazzi pennesi rendendo cupa l’estate da queste parti e facendo tornare alla mente altre giovani vittime. Domenica alle 15,30, nella chiesa di Conaprato, l’ultimo saluto a Claudio Basilavecchia, il 24enne, annegato martedì pomeriggio insieme con l’amico di sempre Marco Riccitelli, 29 anni, nel tratto di mare di Punta Aderci.

Il corpo di Basilavecchia è stato restituito dal mare nel tardo pomeriggio di venerdì dopo che per tante ore era stato cercato dai numerosi soccorritori attivatisi da varie cittadine adriatiche con l’ausilio di mezzi e personale specializzati. E così domenica pomeriggio le scene strazianti di dolore, come quelle dell’altro giorno nella chiesa madre di Farindola dove si è svolto il rito funebre per Marco Riccitelli, si ripeteranno. Claudio Basilavecchia viveva con la famiglia a contrada Toballesco, nelle vicinanze della chiesa dove nel pomeriggio riceverà la benedizione finale. Operaio di una ditta di termo-sanitari, il giovane amava le moto e da ragazzino aveva giocato a calcio frequentando il settore giovanile del Penne ed anche quello della Vestina, società ormai scomparsa. Dopo il diploma all’istituto d’Arte Mario dei Fiori si era messo subito a lavorare rendendosi indipendente. Il padre, originario di Montebello di Bertona, è autista. I due giovani erano conosciutissimi a Penne e dintorni. Alcuni striscioni con frasi di saluto sono apparsi lungo il viale di San Francesco. “Sono senza parole. Una fine così è incomprensibile!”, commentava un coetaneo di Marco Riccitelli. L’ex operaio della Brioni aveva raggiunto la spiaggia di Punta Aderci con il proprio fratello, Mattia, fresco di laurea, Claudio ed una ragazza. La zona marina, riserva naturale, è caratterizzata da venti e correnti che martedì scorso hanno creato una situazione di serio pericolo rilevato anche da altri bagnanti che hanno seguito con ansia e preoccupazione la dinamica di quei drammatici minuti. C’è stato chi ha chiamato i soccorsi e chi ha provato ad entrare nel mare mosso per tentare di dare una mano. Marco Riccitelli non ce l’ha fatta: è stato il primo ad annegare. Di recente, aveva lasciato la Brioni di cui era sarto per approfittare degli incentivi messi a diposizione dall’azienda ed era così in cerca di un’altra occupazione. Appassionato di break dance e di rap, frequentava Il Divertone, una nota sala giochi pennese. I suoi genitori, entrambi infermieri del’ospedale San Massimo, sono originari di Farindola, ragion per cui l’altro giorno il funerale si è celebrato nella chiesa madre del paesino montano.

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