Trovo vergognoso che nella nostra Regione che si era dotata della legge più avanzata in materia il servizio sanitario continui a negare l’erogazione gratuita di farmaci e preparati a base di cannabinoidi.
Ricevo segnalazione di una madre che si è rivolta alla terapia del dolore della ASL di Chieti per chiedere la somministrazione al figlio che soffre di cefalea a grappolo.
Si è sentita rispondere dal medico che “è tutto fermo”, che “si aspetta una legge a livello nazionale”.
In Abruzzo è in vigore una legge e compito di chi dirige ASL e di chi governa in Regione dovrebbe essere applicarla.
Invece si continua a boicottarla anche attraverso un decreto commissariale di D’Alfonso e Paolucci che è in contrasto palese con la legge e quindi illegittimo.
E’ paradossale che in altre regioni che hanno ripreso la legge che avevo fatto approvare in Abruzzo ormai siano migliaia i pazienti che ricevono dal servizio sanitario cannabis terapeutica mentre in Abruzzo non si fa funzionare come dovrebbe.
Chiedo formalmente di essere audito ai presidenti delle commissioni consiliari competenti (affari sociali/sanità e vigilanza) per illustrare l’evidente assurdità della situazione.
Maurizio Acerbo, ex-consigliere regionale Rifondazione Comunista