CALCIO/AUTO ILLECITO DEL PENNE -2 e tre anni ai giocatori per il biscotto di Fara

PENNE – Una sentenza che fa acqua da tutte le parti. Un mostro giuridico di cui non si ha memoria: un illecito sportivo consumato basato sul si dice, contestato senza che vi sia stato il deferimento per gli eventuali organizzatori e per il beneficiario, il Fara.

Un ex capitano che accusa il fattaccio senza essere neppure deferito per omessa denuncia. Una sentenza che viene emessa a poche ore dal Natale mentre le squadre scendono in campo per il turno infrasettimanale. Un ricorso da approntare entro sette giorni in pieno periodo festivo. La Figc di Daniele Ortolano non ne esce affatto bene. Il Penne viene distrutto. Un biscotto natalizio assai indigesto per il Penne 1920. E’ quello che la corte di giustizia sportiva territoriale della Figc ha definito come tale per l’illecito sportivo dell’1 maggio scorso a Fara San Martino, in Promozione, penultima giornata, allorché la società locale vinse 2-1 al 47’ del secondo tempo salvandosi con un turno di anticipo, mentre il Penne, capolista, restava primo; il verdetto: -2 punti al club biancorosso, 1.000 euro di ammenda, e tre anni di squalifica all’attuale capitano Michael Di Simone, ad Alessandro Mucci e Manuele Di Bartolomeo, questi ultimi altrove. Un po’ meno di quanto richiesto dalla procura federale, rappresentata dall’avvocato romano Luca Sanzi. Il Penne contesta i deferimenti con gli avvocati Tommaso Marchese e Pierluigi Giampaolo. Ieri alle 13,30 la sentenza diffusa alla vigilia dell’ingresso in campo delle squadre per il turno infrasettimanale dell’Eccellenza. I giudici, presieduti dall’avvocato Antonello Carbonara, hanno creduto ad un disegno preordinato ed organizzato negli ultimi istanti del match, confermato da alcuni sms su whatsapp nei quali Mucci e Di Bartolomeo commentavano criticamente con i dirigenti del Casalbordino il gol vittoria del Fara che l’anno precedente avrebbe agevolato i vestini. Contro Di Simone, la sola accusa di aver passato volontariamente la sfera a Di Vito che andò a segnare il gol decisivo. Teste d’accusa contro il Penne l’allora proprio capitano Serafini, stranamente neppure deferito per omessa denuncia. Nessuna incolpazione neppure per il Fara San Martino, società che trasferì il titolo a Palombaro, eppure beneficiaria del presunto illecito, né per i suoi tesserati oggi altrove. Insomma, una sorta di “auto illecito” del Penne che pensa di ricorrere: ha sette giorni per farlo, ma c’è il Natale di mezzo.

B.Lup.

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This