RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Per dovere di cronaca, allibito dal contenuto fasullo e fuorviante di alcune dichiarazioni, vorrei ricordare a rischio di sembrare ripetitivo (ma credo purtroppo sia necessario dal momento che un numero sempre crescente di persone sembra dimenticare in fretta ciò che accade) che, a seguito delle elezioni del 2018, io ed il neo vice sindaco Aramini venimmo allontanati dalla maggioranza nella quale eravamo stati eletti, rei di aver cospirato per mettere in atto delle mai specificate azioni sovversive. Col tempo è stato poi chiarito che il motivo scatenante era stata la divergenza di vedute in merito alla posizione politica da assumere alle elezioni regionali, insuperabile secondo il primo cittadino per ben amministrare il nostro comune a quanto pare.
Va da sé che ciascuno ragiona con la propria testa e valuta con la priopria coscienza, ed Aramini ha fatto la sua libera scelta.
Il sottoscritto, per quanto ci si voglia romanzare intorno, ha più volte dichiarato, chiaramente e davanti ad una pluralità di interlocutori diversi, la propria impossibilità personale a rientrare nella maggioranza dopo i comportamenti subiti. Se non si è considerati idonei e degni di fiducia prima, come si può diventare delle persone irreprensibili e con grande senso delle istituzioni poco dopo??? Azzarderei una risposta, ma la lascio alla vostra personale interpretazione…
La vita ci insegna che ad ogni azione corrisponde una conseguenza e non è, per me, tollerabile cedere al giogo di chi fa e disfa a proprio piacimento, arrogandosi il diritto di disattendere prima la volontà popolare e poi richiamarla a proprio uso e consumo per giustificare le proprie azioni incoerenti, dettata da una ovvia necessità personale.
Se poi aggiungiamo a questa pantomima il fatto che il primo cittadino aveva chiesto il “soccorso” prima ad esponenti del consiglio eletti con la lista avversaria, quindi all’opposizione, offrendo agli stessi posti in giunta, e solo dopo il rifiuto di questi esteso la proposta a colori i quali con lui avevano condiviso programmi e progetti, il tutto appare ancora meno giustificabile.
Ciò premesso io non ci sto ad essere etichettato come traditore della volontà popolare e del programma con cui mi sono presentato ai cittadini poichè questa situazione è stata detetminata solo ed esclusivamente dal primo cittadino, che ora vorrebbe trasferire sugli altri le proprie responsabilità.
Sottolineo, infine, di averci provato a mettere da parte le mie personali remore per un interesse collettivo dunque più elevato di quello personale, ma ogni ragionamento politico ad ampio raggio volto a preservare l’unità del centro-destra, inclusivo e proteso a cambiare volto e marcia di questa amministrazione, è stato puntualmente rifiutato.
Chi fa politica deve “metterci la faccia”: io l’ho sempre fatto e dunque non posso che rimandare al mittente quelle frasi scomposte lette sui social, ricordando agli opportunisti della politica che nessuna poltrona o accordo possono restituire la dignità lesa da un comportamento irrispettoso.
Davide Berardinucci