di Gianfranco Buccella
Zia Gigetta è nata a Loreto Aprutino il 18 agosto 1924, ed esattamente il 18 agosto 2024 una grande festa è stata organizzata presso La Bilancia, ad onore di un traguardo che è storia e memoria. Difficile trovare le parole per raccontare questa emozione. Specialmente quando si ha la consapevolezza che l’occasione è unica ed irripetibile. Nel corso della vita tutti quanti noi abbiamo avuto l’occasione di emozionarci alla nascita di un figlio, alle sue prime parole o ai suoi primi passi. Tutti abbiamo vissuto momenti di gioia per un compleanno, per un matrimonio, Cresime, Comunioni, e festeggiamenti vari di amici e parenti, ma festeggiare un centenario non è evento molto frequente. A 74 anni non mi era mai capitato! Solo mia zia Gigetta è riuscita nell’impresa! Sorella di mio padre, ho sempre avuto con lei e da lei un rapporto intensamente affettivo. Fin da piccolo sono stato il suo “Cocco” e ogni volta che la incontravo riusciva sempre ad evocare in me i ricordi belli dell’infanzia. Oddio, uno in particolare non è proprio un bel ricordo, anzi tutt’altro! E’ solo la luce color seppia del tempo che me lo fa vedere come un bel ricordo. Ogni qualvolta cerco di ripescare nella mia memoria il primo ricordo affiora sempre alla mia mente proprio quel giorno in cui zia Gigetta mi disse: ”Fai il bravo che oggi pomeriggio ti porto con me a raccogliere la camomilla in campagna“.
Avevo tre o quattro anni ma il sonno di me bambino mi avvolse profondamente. Quando mi svegliai la zia non c’era. Era andata da sola a raccogliere camomilla. Ricordo, come fosse ieri, il pianto disperato e la danza dei singhiozzi che lo accompagnavano. Lei, poverina, aveva scelto inconsapevolmente di fare il mio bene facendomi cullare da Morfeo, io ne avrei fatto volentieri a meno! La zia Gigetta è riuscita nell’impresa di mettere insieme la lunga schiera dei nipoti che l’hanno circondata di affetto ed abbracciata , baciata e coccolata con la stessa devozione con cui si bacia un fanciullino. Il Sindaco, Renato Mariotti e l’Assessore al Sociale Geraldine Ferri, hanno voluto omaggiarla con una pergamena che le è stata consegnata all’interno di una Panda, viste le condizioni precarie dal punto di vista della deambulazione, anche se è rimasta sempre vigile ed entusiasta dell’accoglienza e dell’affetto che la circondava. Queste le parole usate da Geraldine per descrivere la propria emozione: “Aver conosciuto la signora Gigetta è un vero onore per me. Arrivare alla veneranda età di 100 anni è un traguardo davvero per pochi. Sono felice di averla conosciuta e di poter aver preso parte ai suoi festeggiamenti. La stretta di mano che mi ha dato in macchina probabilmente lei la dimenticherà, ma io la conserverò per sempre. Quel bacio sulla mano che mi ha dato con fare materno e quel sorriso, mi hanno trasmesso tanto e mi hanno emozionata. Complimenti per la cura che, soprattutto la figlia Mariapia, ha quotidianamente verso di lei. Il merito per aver raggiunto un traguardo così ambizioso è anche delle persone care che loro hanno vicino”. La zia Gigetta ha attraversato le vicende tristi e felici di un secolo della nostra storia. Ha vissuto in anni in cui erano richiesti tanti sacrifici per poter portare avanti una famiglia. Questo lei lo ha fatto ed oggi giustamente viene ricambiata dall’amore e dalle cure della figlia del nipote Giuseppe, della pronipote Martina e dalla lunga schiera di tutti gli altri i suoi nipoti. Ad ogni centenario si chiede sempre : “Qual è il segreto per vivere così a lungo?” Oggi la chiamano resilienza e la metafora del bicchiere mezzo pieno mi sembra molto efficace per rispondere alla domanda. La resilienza infatti, in psicologia, viene definita come la capacità dell’uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscire rafforzato e addirittura trasformato positivamente.
Tutta la sua lunga vita ci fornisce la risposta.
