TRA ARCHEOLOGIA E STORIA, TRA ANTIQUARIUM E BONFIGLIO: ASSENTI I GIOVANI DELLA CONSULTA DI LORETO APRUTINO

Un fine settimana intenso a Loreto Aprutino. La crescita del paese dipende sempre più dal livello dell’offerta culturale ed in questo fine settimana, agevolato dalle miti temperature, c’era veramente tanto da vedere, ascoltare e vivere. Tanto, per chiunque connoti la conoscenza di Loreto come radice di amore: Loreto che intreccia le radici degli ulivi alla civiltà neolitica, Loreto degli anni della guerra e dei bombardamenti.

Il 14, 15 e 16 giugno, al Teatro Luigi De Deo, le Giornate europee dedicate all’archeologia, per ripercorrere quello che fu il progetto, siamo alla fine del 1999, degli scavi a Colle Cera nati dalla collaborazione  tra l’Amministrazione, la Facoltà di archeologia di Pisa, la Soprintendenza e l’Archeoclub di Loreto Aprutino. Ad incarnare le istituzioni di allora, uomini e donne appassionate: Mauro Di Zio, il prof. Carlo Tozzi, Marta Colombo, Andrea Staffa, Paola Di Tommaso, Dino Gargia, Pierluigi Pace. Oggi, che Mauro non c’è più, è il Sindaco Renato Mariotti ad annunciare la riapertura degli scavi, proprio in nome e per conto di chi ne fu fautore e visionario, lo stesso che aveva voluto questa tre giorni a Loreto in qualità di Presidente della Fondazione dei Musei Civici.

La locandina delle Giornate Europee dell’Archeologia

Dall’archeologia, alla storia contemporanea che, finalmente, e consentiteci anche grazie a Lacerba, trova nell’Amministrazione, una partecipazione attiva e concreta. Il 15 e 16 giugno, la cittadinanza è stata invitata alla commemorazione degli 80 anni dalla fucilazione dell’allievo pilota Carlo Bonfiglio, Una storia che Francesco Di Pietro, caparbiamente, con donazioni ed un libro appena stampato, vuole a tutti i costi impressa nella memoria civile di Loreto Aprutino. Non certo per se stesso: l’età, l’esperienza, la perdita di un amore, gli consentirebbero di vivere guardandosi allo specchio con fierezza ed appagamento. Ma Francesco è anche un nonno e sa che, la memoria ed i ricordi, devono essere tesori preziosi da consegnare nelle mani delle nuove generazioni. Questa volta è stata la volta buona. L’Amministrazione Comunale ha organizzato due giorni di partecipazione: sabato 15 giugno, con partenza da Piazza Garibaldi, cittadini, amministratori e consiglieri si sono diretti presso Colle Stella, luogo dell’esecuzione da parte del battaglione San Marco, per procedere alle consuete operazioni di pulizia e decespugliamento dell’area. La deposizione del mazzo di fiori dinanzi la croce, mazzo di fiori offerto da Michele Ursini, è stata accompagnata dal racconto attraverso il quale Francesco ha coinvolto i cittadini presenti.

Da sx: Luca Pellegrini e Francesco Di Pietro

Domenica 16 giugno la cerimonia solenne si è dipanata in via Cesare Battisti, nella famosa casa della famiglia Di Tullio che ospitava, o meglio, nascondeva Carlo Bonfiglio. La stessa casa dove, nel 2021, fu apposta la targa marmorea donata da Francesco. Quest’anno, sulle note dell’inno Nazionale di Mameli, a porre la corona d’alloro c’era un commosso Federico Acconciamessa, vice che sostituiva il Sindaco Mariotti impossibilitato ad intervenire. Presente anche Massimo Pica, presidente del Consiglio Comunale. Il Vice Sindaco Acconciamessa ha annunciato che il Comune avanzerà richiesta per il riconoscimento a Carlo Bonfiglio di una medaglia d’oro alla memoria. Sentito e partecipato l’intervento di Gianfranco Buccella, da sempre al fianco di Francesco Di Pietro in questa opera di ” messa a memoria” di una delle pagine più tristi della storia loretese. Entrambi hanno sottolineato il dispiacere per l’assenza dei giovani della Consulta Giovanile, gli stessi che, durante le ultime elezioni, si erano impegnati ad avere un ruolo attivo nella ricostruzione dell’identità del paese. Tra i presenti, qualcuno ha anche sottolineato la loro assenza alle conferenze sull’archeologia di cui sopra. E sì che, sotto il sole caldo della mattinata ormai estiva, c’era anche un giovanotto ultranovantenne, Alessandro Lepore, che qualcosa a questi ragazzi, e a noi tutti,  potrebbe ancora insegnare in termini di identità!

Da sx: Massico Pica e Federico Acconciamessa

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