“Fratelli d’Italia chiede l’immediata sospensione di tutti i concorsi indetti a partire da dicembre 2018-gennaio 2019 dalla dirigenza della Asl di Pescara e delle relative nomine dei nuovi dirigenti.
Ci pare quantomeno inopportuno, se non addirittura discutibile che, in piena campagna elettorale, in un clima a metà tra i saldi di fine stagione e il ‘si salvi chi può’, il manager Mancini abbia fatto partire decine di procedure di avvisi per assunzioni, peraltro adottando, in più di una occasione, criteri che sollevano perplessità, come nel caso del dirigente alle Professioni sanitarie, determinando anche l’intervento deciso delle sigle sindacali che, addirittura, hanno inviato note ufficiali alle Autorità, tra cui i Nas dei Carabinieri. Già nelle prossime ore chiederemo un intervento formale in tal senso al presidente Marsilio, con l’obiettivo di riportare serenità all’interno di un settore, quello della sanità pubblica, che ha vissuto cinque anni difficili e che ora non merita di chiudere quella parentesi con una occupazione politica in piena regola”. Lo ha detto il consigliere della Regione Abruzzo per Fratelli d’Italia Guerino Testa raccogliendo la denuncia lanciata nei giorni scorsi dalla Uil sanità.
“Si resta sconcertati dinanzi alla quantità sorprendente di concorsi indetti nell’ultimo mese dalla Dirigenza della Asl di Pescara, sotto la guida del manager Mancini. Il manager dev’essersi trovato ad affrontare una improvvisa carenza di Dirigenti, in controtendenza con qualunque dato ufficiale, secondo cui nell’ospedale di Pescara non mancano ‘generali’, ma soldati, ovvero infermieri e personale Oss – ha osservato il neo consigliere regionale Guerino Testa -. Ma quel che più sorprende è che questo rinnovato interesse per il proprio personale sia arrivato in strana coincidenza con le elezioni regionali, creando un vero clima di ‘occupazione politica’ degli ultimi posti liberi. A suscitare, in particolare, l’intervento deciso della Segreteria provinciale della Uil, lo scorso primo febbraio, è stato il bando pubblico-lampo indetto per l’assunzione di un dirigente delle professioni sanitarie, pubblicato il 24 gennaio con scadenza il 31 gennaio, caso forse più unico che raro. Tra le contestazioni, condivisibili, sollevate dal sindacato ci sono, soprattutto, la decisione dell’azienda di procedere a un’assunzione, senza che esistano i presupposti dell’urgenza o di necessità, piuttosto che rispettare la normativa la quale, appunto, avrebbe previsto il ricorso a una procedura di mobilità prima, e a un concorso vero e proprio poi, con lo svolgimento di prove d’esame. Per coprire tale figura professionale, quindi, non è stata attivata la mobilità, non è stata attivata la procedura concorsuale, ma soprattutto non esistono motivi d’urgenza o di particolare competenze che giustifichino l’affidamento di un incarico a tempo determinato. Non basta: nel bando sono stati inseriti dei requisiti tanto specifici richiesti ai candidati che di fatto, sempre secondo le valutazioni già effettuate dai sindacati, restringono in maniera determinante la forbice di partecipazione a pochissime persone. Per partecipare all’avviso, infatti viene richiesta la sola Laurea specialistica in Scienze Infermieristiche Ostetriche o magistrale, escludendo la possibilità di partecipazione a coloro che sono in possesso di lauree omologhe come quella in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, Scienze delle professioni sanitarie e tecniche, e Scienze delle professioni della prevenzione. Inoltre, altro requisito obbligatorio, si chiede ai candidati di aver già svolto l’attività prevista nel bando per almeno tre anni. In altre parole si richiede nell’avviso un curriculum tanto specifico da risultare quasi sospetto, tanto che la Uil ha avanzato la possibilità della presenza di un unico candidato al bando, annunciando, sin d’ora, il ricorso alle Autorità giudiziarie se i propri sospetti venissero confermati. È evidente – ha aggiunto il consigliere Testa – che tali iniziative adottate dalla dirigenza Asl con una tempistica e con modalità molto discutibili, non tutelano la nostra azienda ospedaliera che, negli ultimi cinque anni, avrebbe meritato ben altre attenzioni e premure da chi è stato chiamato a dirigerla. Per tale ragione Fratelli d’Italia chiede al Presidente Marsilio di disporre la sospensione di tutti i concorsi interni e delle nomine di dirigenti, in attesa di fare chiarezza sulle procedure adottate e di valutare quelle che sono le reali esigenze della nostra rete ospedaliera, martoriata dai cinque anni di dalfonsismo”.