Un’idea di Matteotti, un secolo dopo. Il libro di Enzo Fimiani, scritto in occasione dei cento anni dall’omicidio del parlamentare socialista ed edito da Marietti 1820, sarà presentato il 7 marzo alle 17.30 nella Biblioteca Comunale di Spoltore “Piero Angela”. Assieme all’autore ci saranno lo storico Piero Nicola Di Girolamo, ricercatore dell’Università di Teramo, e il docente di lettere Alfonso Nori. Modera l’appuntamento il giornalista Ansa Luca Prosperi. Partecipano per i saluti istituzionali il sindaco Chiara Trulli e l’assessore alla cultura Nada Di Giandomenico.
Il 6 aprile 1924, undici giorni prima di essere rapito e assassinato, Giacomo Matteotti alla Camera dei Deputati, commentando le recenti consultazioni, disse: “l’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso – come ha dichiarato replicatamente – avrebbe mantenuto il potere con la forza.”
Interrotto da voci di onorevoli a destra e dalle grida “Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra” seguite da applausi, proseguì: “Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza dei mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà. Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito”.
Fimiani propone una lettura dell’immagine di Matteotti dalla sua scomparsa ad oggi. Da un lato, il mito di Matteotti: l’eroe, il martire, sono dimensioni dalle quali egli non sfugge e che, mentre ovviamente lo definiscono (perché è senza dubbio anche eroe e martire), al contempo in qualche modo lo ingabbiano in un pantheon senza tempo, allontanandolo dalla sua storia concreta e dalle motivazioni per cui è stato ucciso, e dalle responsabilità di questo assassinio. Il volume perciò tenta di decostruire la mitologia matteottiana, per renderlo invece nelle sue complessità storiche.