Zamparelli: sono apertissima al dialogo e pronta a ricevere una proposta che metta d’accordo titolari dei locali e residenti nella zona della movida

“Vengo additata di non aver mostrato alcuna apertura rispetto al tema della movida e all’orario dei locali. Tutt’altro: sono apertissima al dialogo e sono apertissima a ricevere una proposta che metta d’accordo  titolari dei locali e residenti nella zona della movida, che loro per primi devono cercare e trovare. Mi rendo conto, però, che a fronte di questa mia apertura c’è una chiusura totale della commissione Controllo e Garanzia perché, ogni volta che vengo invitata alle riunioni, il tavolo di confronto della commissione viene trasformato puntualmente dalla minoranza in una sorta di tribunale, senza alcuna volontà di dialogare.

E così mi ritrovo sempre al solito posto, il banco degli imputati. E’ accaduto oggi, per l’ennesima volta. Mi hanno chiesto di rispondere di presunte omissioni del tavolo tecnico, che non fa capo a me, mi hanno chiesto di rispondere di un piano di risanamento acustico che non ho portato avanti io. E mi rendo conto che non è piaciuta la mia dichiarazione sulla mia visione relativa all’area della movida centrale.  Quello è uno spazio straordinario, una delle piazze più belle di Pescara, che deve sfruttare la vocazione turistico-commerciale e restare aperto al pubblico tutto il giorno, non solo dalle 18 alle 2 di notte.

Il Comune sta lavorando in questa direzione, il progetto del Factory del Design mira a riqualificare il mercato facendolo vivere da mattina a sera. Capisco che tenere un’attività aperta più ore comporti maggiori spese, ma anche gli incassi aumenterebbero. Se con i nuovi orari, i locali lavorano due ore in meno a settimana, potrebbero recuperare stando aperti dalla mattina, diventando davvero una zona che offre servizi in maniera continuativa: i risultati si vedrebbero, ne sono certa (ma non bastano due settimane per tracciare bilanci). 

E’ doveroso un passo indietro. Quando votai in Consiglio contro il Piano di risanamento acustico, voto che non rinnego affatto, le condizioni erano assolutamente diverse, non c’era una sentenza che imponeva al Comune di risarcire i residenti per i disagi provocati dalla movida. Nessuna schizofrenia, anzi sto con i piedi ben piantati per terra, sono sempre molto concreta, e guardo al bene della mia città senza discostarmi dai fatti che, negli ultimi anni, sono stati in continua evoluzione, a Pescara e nel resto del Paese, per ciò che riguarda la movida, anche se molti fingono di ignorarlo. Attività produttive, commercio e turismo sono fondamentali per Pescara e ci credo da sempre in maniera convinta ma ci si deve muovere entro determinati binari che non possono essere ideologici, come quelli che sbandierano alcuni, ma devono tenere conto di una serie di paletti, primo tra tutti il diritto al riposo dei cittadini”.

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