PESCARA: ECAD 15 E 16: UNA VILLA CONFISCATA ALLA CRIMINALITA’ CASA PER I SENZA DIMORA

I senza dimora da accogliere sono di Pescara e dei Comuni vicini, quelli dell’Ecad 16 Metropolitano, capofila Spoltore. In questa prima fase gli ospiti sono 4, ed entreranno nell’edificio lunedì (3 giugno 2024), seguiti subito dopo da altri due, e ad occuparsene sarà “On the Road”: il percorso, per loro, comincerà con la presa in carico e si concluderà con il supporto nell’individuazione di un alloggio da affittare. Lo spazio, inaugurato ieri (29 maggio 2024) è in via Tavo 310, a Pescara, in una villa confiscata alla criminalità, dove grazie ai fondi ottenuti dal Pnrr è stato riqualificato il piano terra e nei prossimi mesi sarà completato anche il primo piano. Gli ospiti arriveranno ad essere complessivamente 21, la fine del progetto è prevista nel 2026.

Mercoledì la presentazione dell’edificio da parte dei sindaci di Pescara e Spoltore Carlo Masci e Chiara Trulli, degli assessori alle Politiche sociali dei due Comuni, Adelchi Sulpizio e Nada Di Giandomenico, con i rappresentanti di On The Road, a partire dal presidente Massimo Ippoliti, e lo staff delle Politiche sociali del Comune che ha seguito tutto l’iter, guidato dal dirigente Marco Molisani e da Roberta Pellegrino, Responsabile del servizio programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare. Presente anche Maria Luigi Montopolino, presidente della commissione Politiche sociali.

“Complessivamente i fondi Pnrr destinati a questo progetto sono pari a 710mila euro”, hanno ricordato Masci e Sulpizio sottolineando la grande valenza sociale del progetto voluto dal Comune. “L’obiettivo finale è l’autonomia economica ed abitativa dell’utenza coinvolta, anche con  possibili percorsi di accompagnamento alla ricerca di sistemazioni abitative private: vogliamo dare una casa a chi si è ritrovato a vivere in strada, per un motivo o per un altro, e inserire queste persone in un circuito di vita normale, regolare. Una grande ambizione e siamo certi di cogliere l’obiettivo”, hanno concluso. È una strategia di successo, non nuova per il Comune di Pescara: infatti è stato già portato avanti positivamente un altro progetto, “Abitare i luoghi” (finanziato dal Fondo sociale europeo), che ha accolto ben 21 persone senza dimora, e di queste ben 11 hanno completato il percorso di accoglienza raggiungendo l’autonomia (8 hanno trovato lavoro).

“Il nostro Ecad e quello di Pescara hanno deciso di lavorare insieme, e siamo contenti perché si restituisce un bene sottratto alla criminalità ad uno scopo veramente nobile, ed è quello di dare la casa a chi non ce l’ha: è un problema crescente, dilagante, a cui bisogna dare risposte”, ha commentato Trulli. “Teniamo tantissimo a questo progetto di Housing first che consentirà a 21 persone, gradualmente, di essere inserite in questa casa, per un periodo massimo di 6 mesi, fino al 2026. Grazie alla cooperativa che ha in gestione questo progetto, individuata con una procedura ad evidenza pubblica, queste persone saranno prese in carico e portate verso un percorso di autonomia abitativa. Si vuole ribaltare l’ottica dell’assistenzialismo per fare in modo che i senza dimora possano essere veramente essere presi in carico e avere un progetto duraturo”, ha sottolineato Pellegrino.

“L’apertura di una casa così per noi è una festa perché”, ha spiegato Ippoliti, “ci consente di proseguire l’operazione che facciamo con il Comune dal 2020: siamo stati i primi, con il Comune di Pescara, a prendere delle case confiscate, durante il Covid. Loro hanno avuto la grande capacità di ristrutturarle, e noi abbiamo potuto gestire le prime accoglienze. Continuare è una gioia, è una festa e sarà la soluzione per tutti coloro che saranno qui: la loro prima reazione sarà la respingenza, la paura, ma poi ritroveranno la dimensione del quotidiano, anche grazie alla bellezza di questi spazi, e accetteranno di partecipare ad altre progettualità parallele, come è già accaduto per altri”.

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