Tali risultati sono ancora più importanti se consideriamo l’andamento critico dei mercati finanziari di questi anni. Negli ultimi 10 anni la Fondazione ha erogato 40 milioni di euro a centinaia di associazioni culturali e sociali, con una ricaduta straordinaria sulla nostra comunità territoriale, ancora più significativa in considerazione della drastica diminuzione della spesa che in passato gli Enti Locali destinavano all’associazionismo.
La realizzazione della Cittadella dell’accoglienza a Pescara consente da anni, ogni giorno, di assicurare oltre 300 pasti giornalieri a poveri senza fissa dimora, oltre che una sistemazione provvisoria per una parte di loro in un dormitorio. Contro la povertà educativa sono stati finanziati progetti per 6 milioni di euro per aiutare ragazzi di famiglie fragili e disagiate. Nella economia della cultura e della conoscenza sono state prodotte azioni strategiche di rilievo nazionale. Nel campo dell’alta formazione accademica la Fondazione ha determinato la nascita del quinto ISIA in Italia ( dopo Roma, Firenze, Urbino e Faenza) nel settore del design.
Nel Palazzo razionalista dell’ ex Banco di Napoli la Fondazione ha realizzato l’ ImagoMuseo, inaugurato dal Presidente della Repubblica Mattarella. Nell’ex Palazzetto Albanese, sempre nel centro di Pescara, è nato il Museo del Fumetto Clup dedicato al grande artista Andrea Pazienza. A Moscufo da tempo opera il ” Frantoio delle idee” mentre a Loreto Aprutino da anni la Fondazione sostiene i Musei civici. A Pescara la Fondazione con l’acquisto dei cinema-teatro Massimo e Circus ha consentito di avere nel centro cittadino 8 sale cinematografiche per complessivi 2.500 posti a sedere, 4 palcoscenici teatrali, di danza e di musica, con la programmazione quotidiana di film e centinaia di altri spettacoli teatrali, musicali e di danza.
E’ stata ultimata e inaugurata il 29 ottobre 2024 il grande Palazzo in via Michelangelo, nei pressi dell’ala nord dell’area di risulta ferroviaria, che ospita un Polo didattico e di Alta Formazione e un Museo di Arte povera contemporanea. Un altro progetto andato in porto è uno Studentato Universitario in zona San Donato per rispondere alle carenze abitative degli studenti universitari di Pescara. Questo Studentato metterà a disposizione 120 posti letto per gli studenti universitari e anche spazi accessori e servizi aggiuntivi (lavanderia, cucina, palestre, sale di lettura e riunioni).
Questo straordinario lavoro della Fondazione non può essere sottovalutato o peggio oscurato. Il welfare culturale e sociale che la Fondazione ha creato con anni di duro e spesso solitario lavoro, deve essere un patrimonio di cui tutti dobbiamo andare orgogliosi.
Le Fondazioni di derivazione bancaria sono organizzazioni multiformi, global e local, sociali, culturali e con una forte attenzione alla valorizzazione del patrimonio detenuto che richiede una lungimirante e non comune professionalità . La Corte Costituzionale, dopo ripetuti e strumentali attacchi, ha definito che le Fondazioni sono “persone giuridiche private, senza scopo di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale” e si giovano di una peculiare combinazione di status privatistico e finalità pubblicistiche. Sono delle “giraffe” dallo sguardo lungo e dai mezzi importanti, il loro destino è la comunità del territorio. Ogni territorio sedimenta col tempo un patrimonio storico, culturale, ambientale, produttivo, di conoscenze e saper fare, di servizi materiali e immateriali, di infrastrutture e di paesaggio.
Questa identità territoriale va poi riadattata alle sfide esterne e deve saper trasformarsi da “spazio” solo geografico in soggetto collettivo in grado di avere una visione innovativa, una gestione virtuosa, un profilo autonomo da dinamiche politiche e di parte. La Fondazione Pescarabruzzo ha giocato su questo difficile terreno la sua missione, favorendo un originale welfare sociale di cui si giova la nostra comunità. Dunque il giudizio sul suo percorso non può che essere positivo. Il protagonista di questo lavoro è stato ed è il Presidente della Fondazione Nicola Mattoscio alla cui competenza gestionale, integrità e passione civile si è unita la professionalità del giovane personale della Fondazione. Ennio Flaiano amava dire: “In Italia si perdona tutto, ma non il successo”.