In Concorso a #DOCudi2025 MONTE CORNO, il film che racconta la salita del 1573 al Corno Grande

Nel 2019 l’UNESCO ha incluso la pratica dell’alpinismo tra i beni immateriali dell’umanità, accogliendo la richiesta avanzata dai sindaci dei comuni che si trovano ai piedi del Monte Bianco. La data di nascita del moderno alpinismo si fa, infatti, coincidere con la prima ascensione del Monte Bianco compiuta da Balmat e Paccard l’8 agosto del 1786.

Monte Corno, pareva che io fussi in aria” il film del regista aquilano Luca Cococcetta, prodotto da Visioni Future e dal Club Alpino Italiano con il contributo della regione Abruzzo racconta quella straordinaria avventura del 19 agosto 1573, ben 213 anni prima.

De Marchi, ingegnere di professione, a un certo punto della sua vita lasciò Bologna per viaggiare al seguito di Margherita d’Austria, governatrice imperiale delle Fiandre nonché governatrice perpetua degli Stati Farnesiani d’Abruzzo, che finanziò la scalata. Fu un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una vetta per la curiosità di salire quella che lui riteneva essere la montagna più alta d’Italia.

Prodotto da Visioni Future, con la regia di Luca Cococcetta e la sceneggiatura di Marco Zaccarelli, il film ambientato e girato a quasi 3.000 metri di quota vede l’attore Massimo Poggio, appassionato alpinista, nelle vesti del protagonista, fare una cronaca dettagliata e minuziosa dell’impresa, riportando indietro lo spettatore a quella prima grande impresa che anticipò di 213 anni l’alpinismo, ufficialmente aperto come disciplina sportiva dall’ascensione del Monte Bianco nell’estate del 1786. Nel film il protagonista assoluto è però il Gran Sasso, con immagini spettacolari e senza scene girate in studio. Oltra alla narrazione dell’impresa, il film prevede una parte documentaristica a cura di esperti, come il noto alpinista Hervé Barmasse e Mario Tozzi, ricercatore e divulgatore scientifico.

Luca Cococcetta, aquilano, è autore, regista e produttore. Ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, dal 2007 si dedica al cortometraggio e al documentario.
Tra le sue opere “Il grande superamento” (premio miglior regista giovane al “Festival del film naturalistico e ambientale 2009”), “Radici – L’Aquila di cemento” (Venezia 12a Mostra Internazionale di Architettura, Parigi Istituto Nazionale di Storia dell’Arte, Bologna Biblioteca dell’Archiginnasio), “Mi fa male” (miglior cortometraggio e miglior sceneggiatura al Napoli Cultural Classic Festival), “Memoriter” (dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia), “Distanza” (International Film Festival of Cinematic Art di Los Angeles, St. Tropez International Film Festival, Madrid International Film Festival, London Film International Film Festival, Berlin Film Award e nel 2014 miglior corto al Banff Mountain Film Festival World Tour – California) e numerosi documentari e reportage, tra cui una trilogia dedicata all’opera di Beverly Pepper.

 

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