DOMENICA LA GIORNATA MONDIALE DELLA FISIOTERAPIA DEDICATA ALLA LOMBALGIA

Domenica 8 settembre si celebra la Giornata mondiale della Fisioterapia per ricordare e promuovere il contributo che la professione assicura nei confronti della salute dell’intera popolazione in tutti i luoghi di vita. La Giornata quest’anno è dedicata alla lombalgia (low back pain), come proposto dalla World Physiotherapy (Confederazione Mondiale di Fisioterapia). L’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia che la lombalgia ha la più alta prevalenza globale tra le patologie muscoloscheletriche ed è la principale causa di disabilità a livello mondiale. La maggior parte delle persone sperimenta questa patologia a un certo punto della propria vita e quando diventa cronica è una delle principali cause di perdita di lavoro, di limitazione della partecipazione e di riduzione della qualità della vita e considerando l’elevata prevalenza costituisce un problema di salute pubblica che richiede una risposta adeguata.

Proprio in occasione della Giornata mondiale della Fisioterapia è fondamentale sottolineare il lavoro che i Fisioterapisti svolgono per i pazienti contribuendo in maniera incisa alla loro salute.

“Occorre ricordare come la fisioterapia con i suoi Professionisti, contribuisca notevolmente al miglioramento della qualità di vita dell’individuo – afferma il presidente dell’OFI Abruzzo, Stefano Maceroni – . Il Fisioterapista è una figura determinante per riacquistare la propria autonomia motoria, dopo un incidente, una prolungata ospedalizzazione, un ricovero in terapia intensiva, una patologia neurologica o respiratoria e nella cronicità. Quest’anno l’argomento che approfondiremo in occasione della Giornata è quella della lombalgia.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di schiena è la principale causa di disabilità a livello globale. Da un’analisi condotta nel 2020, circa 1 persona su 13, pari a 619 milioni di persone nel mondo, ha sperimentato nel corso dell’anno un dolore lombare, con un aumento del 60% rispetto al 1990. L’Oms prevede, inoltre, che entro il 2050 i casi di mal di schiena aumenteranno fino a 843 milioni complessivamente. La World Physiotherapy ricorda che il mal di schiena può colpire a qualsiasi età, che il 90% dei mal di schiena è ‘non-specifico’, ovvero che nella maggior parte dei casi è causato da una combinazione di fattori e non da una ragione specifica.

Per il mal di schiena si può fare ricorso al consulto del fisioterapista e la fisioterapia può essere una strategia di primo approccio conservativo per il trattamento di questo sintomo. Anche i migliori approfondimenti radiologici, come una radiografia o una risonanza magnetica, non sono in grado di identificare una causa certa per la maggior parte dei mal di schiena persistenti. Sul mal di schiena ci sono intanto numerosi falsi miti da sfatare.

Si precisa, che il riposo a letto è caldamente sconsigliato se non nelle prime 24-48 ore al massimo, dall’insorgenza del dolore lombare. Bisogna invece iniziare nuovamente a muoversi il prima possibile, anche tornando al lavoro, e mantenere uno stile di vita attivo, a meno che il dolore non perduri e i sintomi vadano a peggiorare. In questo caso – conclude – il medico di medicina generale o uno specialista valuteranno il percorso più opportuno”.

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