Adesso la variante al piano regolatore c’è. L’ha approvata a maggioranza il consiglio comunale con il voto contrario di Gabriele Frisa e Sonia Marini, gli unici dell’opposizione formalmente presenti in aula. La vice sindaco Pina Tulli e la preside Angela Pizzi per la minoranza comunque si sarebbero dovute astenere per interessi di famiglia. L’ex assessore Vincenzo Ferrante ha contestato la carenza di informazioni e polemicamente si è seduto fra il pubblico. La nuova pianificazione, firmata dal professor Roberto Mascarucci ordinario di Urbanistica alla D’Annunzio, arriva ventitré anni dopo l’ultima: era sindaco alla fine del secondo mandato il cavalier Lucio Marcotullio.
Accanto alla variante, si è comunque al lavoro per il piano particolareggiato del centro storico e quello di recupero della zona Castello, approvati definitivamente insieme dal consiglio comunale del 6 novembre 1989 e adottati addirittura sette anni prima. Torna a vivere anche il datato piano della Ringa, firmato dall’architetto Valter Silvani, che pareva accantonato: prevede per i proprietari degli aumenti di volumetria, mentre c’è da risolvere la questione dell’area ai piedi dell’ospedale nuovo dove grazie al progetto di riqualificazione in atto si vorrebbe insediare l’eliporto. L’iter verso l’approvazione finale non è naturalmente finito: ora spazio nei 45 giorni successivi alla pubblicazione sul Burat regionale alle osservazioni dei cittadini e poi nuovi passaggi in consiglio comunale. Ad oggi sono tre le novità sostanziali apportate.
“L’eliminazione dei comparti edificatori e di ogni altra formula di attuazione differita. La rigenerazione urbana per sette aree di intervento e premi di cubatura a fronte della cessione di aree. L’introduzione di nuove norme di compensazione urbanistica per recuperare le volumetrie soggette a vincolo spostando i diritti edificatori in altra zona stabilita dal piano”, mette nero su bianco il professor Mascarucci.
“Così intervenendo-precisa il sindaco Gilberto Petrucci-il consumo di suolo diminuisce dal 2,86 al 2,74% e in valore pro capite da 229 metri quadrati a 219. E’ un’occasione unica di lavorare contemporaneamente ai tre strumenti urbanistici per mettere in campo una sola manovra integrata e verticale. Si passa da 32 a 10 zone omogenee con quasi 4 mila abitanti in più come capacità insediativa incrementale. Ci sarà una semplificazione amministrativa”.
Da parte loro le minoranze hanno messo nel mirino i tempi ristretti per la discussione sul tema. La maggioranza ribatte:“Se ne parlerà ancora, ci mancherebbe, nelle sedi opportune. Abbiamo coinvolto i professionisti cittadini e siamo aperti ad ogni utile suggerimento”, conclude Petrucci.
Berardo Lupacchini