Luca Di Marcoberardino, Silvia D’Angelo, Vincenzo Stella, Massimo Delle Monache, Bruno Stringaro e Salvatore Costantini: sono i sei sarti vincitori della seconda edizione del ‘Premio sarto dell’anno’, celebrata nella sala consiliare del Comune in occasione della ricorrenza legata a Sant’Omobono, protettore dei maestri del taglia e cuci. La rassegna, voluta fortemente da Leonardo D’Addazio, consigliere regionale di maggioranza, ha il chiaro intento di valorizzare le professionalità artigianali sartoriali di cui Penne e l’area Vestina sono storicamente ricche.
“Dallo scorso anno si è tornati a riconoscere il merito di tutti coloro che si sono distinti nel tessile-moda che tanto lustro ha dato al territorio. Attualmente sono duemila gli occupati”, così il pennese Leonardo D’Addazio, a margine della cerimonia di premiazione avvenuta alla presenza del sindaco Gilberto Petrucci.
“Il Premio – ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia – rientra nel più ampio progetto di “Penne città della sartoria artigianale’, previsto da una apposita legge regionale che ha inteso puntare sulle nostre eccellenze in grado di attrarre i grandi produttori di capi di alta moda, e sono fiero di come i fatti ci stiano dando ragione. E’ nostra intenzione – precisa il Consigliere – continuare a lavorare in tal senso, favorendo sviluppo e benessere a beneficio di tutto il territorio regionale, lasciando un prezioso patrimonio alle generazioni a venire”, conclude D’Addazio.
Intanto, Brunello Cucinelli aprirà in primavera il suo stabilimento al Ponte di Sant’Antonio. Previste almeno 250 assunzioni: sperano le decine di ex sarti di Brioni che a fine anno perderanno gli ammortizzatori sociali e rischiano, molti sono lontani dalla pensione, di essere veri e propri esodati.
B.Lup.