La conformità della Penne vecchia è quella che è. Aprire una serie significativa di cantieri fra lavori pubblici (ex Tribunale) e privati legati alla ricostruzione post sismica, comporta disagi. Oltre 700 quintali è il peso della gru installata, qualche giorno fa, lungo Corso Emilio Alessandrini. Che sia un peso eccessivo per la viabilità del centro storico? Soprattutto per il fatto che è stata installata vicino alla chiesa dell’Annunziata la cui facciata, da quello che riferiscono più addetti ai lavori, è in “ribaltamento”, termine usato per indicare il fronte di un edificio che presenta una pendenza ed è, quindi, a rischio crollo. Ma non è tutto: la intera viabilità di Corso Alessandrini, nel sottosuolo, è caratterizzato da tubazioni dove passano cavi di vario genere, ragion per cui qualcuno ipotizza che possa cedere sotto un peso così elevato.
Inoltre, qualche anziano racconta come la strada, quella vera, quella di un tempo, insomma quella solida, giaccia a quattro metri di profondità rispetto a quella attuale. In definitiva, sarebbe un rischio la presenza della gru: troppo alta e pesante per essere, di nuovo, posizionata in quel luogo. Oltre tutto è nata, tra i commercianti del Corso, una polemica per la chiusura, di due giorni, della strada senza che avessero avuto un preavviso dell’imminente arrivo del camion con annessa gru, causando un disagio per la gestione delle loro attività. L’installazione della gru è servita per portare attrezzi e materiale in Largo San Giovanni: qui sono programmati i lavori da parte della ditta F.lli Chiodi Costruzioni (che ha affidato la cantierizzazione dell’opera alla C.I.R. srl) del consolidamento dell’ex Tribunale. Finiti i lavori, la gru dovrà essere riposizionata, se non si trovano altre soluzioni, nello stesso punto critico. Oltre al restauro e consolidamento dell’ex Tribunale, sta per partire anche il cantiere post terremoto di palazzo Castiglione alla Porta di San Francesco.