PENNE, CUCINELLI ALZA IL SIPARIO Il Re del cachemire lo dona al nuovo teatro

Al sipario ci ha pensato Brunello Cucinelli in persona. L’ha donato ai pennesi che fra qualche settimana potranno rientrare in un teatro a ottant’anni dalla distruzione di quello che dominava piazza Luca da Penne durante il bombardamento delle truppe Alleate. Il re del cachemire, che ha deciso di investire su un importante polo produttivo a Penne, ha provveduto a raccogliere l’invito del sindaco Gilberto Petrucci. I 420 mila euro del finanziamento per una struttura con un centinaio di posti, nel parco del Sole, al Carmine, erano finiti, ma mancava pur sempre il sipario, l’emblematico elemento di un teatro che sia pure piccolo tale è. E così è partito l’invito all’imprenditore perugino di dare una mano alla causa. Immediata la risposta: “Certamente sì!”.

Un sipario di qualità, naturalmente, fatto di un tessuto pregiato. Brunello Cucinelli davanti a operazioni culturali di questo tipo non si tira indietro. “Non pensate che sponsorizzi squadre di calcio o altro: a noi piace fare del bene sul versante della bellezza dei luoghi in cui operiamo”. Ne sa qualcosa Perugia che ha visto dieci anni fa il recupero di un Arco etrusco di una certa rilevanza artistica grazie al finanziamento di 1,3 milioni di euro della casa di moda quotata in Borsa.

“Ricordo ancora quel 6 dicembre del 2022 quando incontrai per la prima volta il cavalier Cucinelli. Ero assai emozionato. Quel progetto industriale di cui abbozzammo il piano è diventato realtà e la nostra comunità non potrà che essergli grata per sempre”, ha commentato il sindaco Gilberto Petrucci. La produzione dei capispalla prosegue a pieno ritmo al Ponte di Sant’Antonio in attesa che per l’inizio dell’anno prossimo apra lo stabilimento voluto dal gruppo umbro con vista sul Gran Sasso. E’ infatti a buon punto, disporrà di mensa e parcheggio. Altri 50 addetti stanno per entrare a libro paga, poi almeno altri 200 sono attesi per completare l’organico previsto per Penne.

Nel frattempo, sono in corso manovre per dare vita a una scuola di alto livello formativo per moda e design che il Comune potrebbe localizzare in quello che, secondo il patto fra l’ente locale e la Brioni, sarebbe dovuto diventare il Museo della Moda, nell’ex convento del Carmine, oggi recuperato e provvisoriamente adibito a scuola. La mano di Cucinelli sul teatro che Penne sta per riavere ottant’anni dopo, dunque. Non è certamente quello abbattuto dai caccia alleati nel 1944, frequentato anche da gente del calibro di Trilussa, ma comunque è un intervento che ha un suo profondo significato. Rappresentazioni teatrali, proiezioni e concerti troveranno una nuova casa in una zona piuttosto centrale all’interno di una struttura che a livello energetico è all’avanguardia. Un riconoscimento di interesse storico gli è stato già attribuito dal Ministero della Cultura. Nelle due campate finali, si sta realizzando un palco sopraelevato con scena e retroscena comunicanti con accesso autonomo dall’esterno. E con il particolare sipario in cachemire, o quasi.

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