Nessuna meticolosa post – produzione, nessun lavoro a togliere in fase di editing e nessuna correzione apportata per raggiungere il sound desiderato, ma un solo piano sequenza senza soluzioni di continuità. È così che gli Uragani di Pier sovvertono le regole della musica patinata e si presentano sulla scena musicale in una veste inedita, legata al lancio di un nuovo videoclip.
Lui, Pier, è Pierfrancesco Speziale, produttore e cantautore di Montesilvano, che ha pubblicato, lo scorso 2 febbraio, il suo primo EP solePIOGGIA, ossia la prima raccolta di una produzione realizzata e pubblicata a partire dal 2022. Tutto questo ora assume una forma unitaria e fa parlare di sé attraverso gli ultimi due videoclip: quello di Cumulonembi, pubblicato il 4 marzo (il media kit per saperne di più: https://bit.ly/3vXoO4K) , ed ora quello inusuale di Uragani. Inusuale non certo per il tema, che resta l’amore dal suo lato “piovoso”, unico comun denominatore dell’intero lavoro. Inusuale non può dirsi neppure per il titolo, che richiama un fenomeno atmosferico, anche se Pier ha creato hype sui suoi canali social, attendendo per la pubblicazione del videoclip il primo giorno di pioggia sulla sua Montesilvano e puntualmente è arrivato il 19 aprile. Di certo, invece, inusuale per la durata del video stesso: oltre nove minuti di canzone e virtuosismo strumentale, perché il brano è riproposto in una versione che suona come un rifacimento liberatorio dell’originale.
“Volevo proiettarmi negli anni ’60, – racconta Pier – volevo lasciarmi ispirare dai live dei Led Zeppelin. Perché?! Perché in quell’epoca gli strumenti di editing neppure esistevano e tutte le piccole sbavature nelle esecuzioni restavano immortalate così come erano, incredibilmente “umane”. Oggi, al contrario, c’è l’ossessione di rimuovere tutte le imperfezioni e sì, il risultato è apparentemente migliore, ma ogni cosa appare patinata, modificata all’inverosimile come se la realtà facesse paura, e, di conseguenza, quel modo spontaneo ed empatico di approcciarsi al pubblico, è stato gradualmente sostituito da una perenne ansia da prestazione, il malessere che più opprime gli artisti. Così, ho voluto concedermi il lusso di essere imperfetto: abbiamo acceso gli amplificatori e, senza neppure avere il metronomo in cuffia, abbiamo registrato lasciandoci trasportare dalla musica”.
Nessuna ricerca della perfezione, dunque, solo adrenalina, solo il piacere di essere in uno studio di registrazione, il Bess Recording Studio, e di cantare e suonare per la prima volta non da solo, ma accompagnato da Bob Pace e Mike Santoleri per la regia di Marzio Santoro. Tutto questo è un esercizio di grande stile, dove si mostra come Uragani viene costruita, ma anche de – costruita e ri – costruita prima in forme nuove e poi identica a se stessa nell’originale.
“Nei precedenti videoclip – spiega Speziale – ho voluto dare sfogo a idee visuali che andassero a raccontare qualcosa in più dei miei testi e ad impreziosirli, restando comunque in una dimensione cantautorale. In qualche modo, però, se pubblicassi solo cose di quel genere sentirei la mia creatività limitata. Ecco perché realizzerò cose molto diverse fra loro. Voglio che sia difficile potersi aspettare da me qualcosa di specifico. Qui, in Uragani, ho dato totale spazio al musicista che è in me e mi sono abbandonato ad un sano delirio di nove minuti. Ci siamo divertiti, tanto, è stato uno sfogo che mi ha fatto tornare a casa felice. Ne è uscito un trip che spero possa piacere anche a quanti vorranno mettersi comodi e viaggiare con noi attraverso questo videoclip”.