L’artigianato artistico abruzzese, con il Polo del Made in Italy, “a caccia” del riconoscimento Igp: compatte le associazioni di categoria

Un’opportunità irripetibile, sottolineano Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, il bando ministeriale per i disciplinari dei prodotti non alimentari: sul tavolo ci sono 3 milioni di euro e ottenerli significherebbe finanziare le imprese, rivitalizzare le aree interne e ampliare la presenza dell’eccellenza abruzzese nei mercati internazionali.

Le Associazioni di categoria compatte, con il supporto del Polo d’Innovazione del Made in Italy,  per raggiungere l’obiettivo: ottenere il riconoscimento Igp (Indicazione geografica protetta) per l’artigianato artistico abruzzese. Una certificazione di qualità che darebbe un valore aggiunto al settore, ma che soprattutto consentirebbe all’eccellenza abruzzese di essere maggiormente spendibile sui mercato internazionali.

L’occasione, rimarcano Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, è irripetibile e a offrirla è il bando del ministero delle Imprese e del Made in Italy per la predisposizione dei “disciplinari di prodotti non alimentari” disponibile dal 16 settembre. A disposizione complessivamente ci sono 3 milioni di euro con le domande che vanno presentate entro le 12 del 31 ottobre.

Un primo incontro tra i rappresentanti delle sigle artigiane c’è già stato a Pescara e parte da lì il tavolo congiunto per coglierla quella opportunità. Un incontro quello svoltosi cui hanno partecipato anche i rappresentanti del Polo del Made in Italy e dell’ente Mostra dell’artigianato artistico di Guardiagrele, protagonista di quella che è forse una delle più prestigiose vetrine nazionali del settore.

L’artigianato artistico e in modo particolare alcune filiere particolarmente ricche di storia e riconoscimenti nel nostro territorio, come la lavorazione della ceramica e l’arte orafa, rappresenta per l’Abruzzo non solo un biglietto da visita straordinario, ma anche un’occasione di rivitalizzazione dei borghi e delle aree interne, dove spesso queste filiere nascono, sottolineano le associazioni. Non solo: rappresentano anche un’attrazione per le nuove generazioni, visto la presenza di istituzioni formative dedicate.

“Per noi – si legge nella nota congiunta redatta al termine della riunione – si pone dunque una sfida importante. Il ruolo che ci siamo dati, come associazioni, è quello di svolgere attraverso le nostre sedi un’attività di raccolta delle istanze delle imprese interessate, ma anche di animazione sul territorio per individuare i potenziali interessati. Offriremo loro la nostra consulenza, in grado di accompagnarle al conseguimento di questo importante riconoscimento”.

Ottenere quei 3 milioni servirà dunque a finanziare “le associazioni di produttori per le spese di consulenza tecnica sostenute per la predisposizione del disciplinare di produzione dei prodotti industriali e artigianali tipici”. In questo modo, chi otterrà la qualifica potrà accedere “alla nuova tutela europea per le Indicazioni geografiche protette (Igp)

Una condizione non certo “ornamentale”, ma di sostanza, perché, rimarcano Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato “a partire dal primo dicembre 2025 la predisposizione del disciplinare sarà condizione necessaria per presentare la domanda di registrazione di un’Igp per prodotti artigianali e industriali, permettendo così di estendere alle produzioni non agroalimentari le stesse tutele previste a oggi per il settore agroalimentare, consentendo di promuovere a livello internazionale i territori e le produzioni locali e regionali”.

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