PERAZZETTI: LA VERITÀ SUI RIFIUTI A CITTÀ SANT’ANGELO

“Sul quotidiano Il Centro, dell’edizione di mercoledì 23 settembre 2020, viene riportata una dichiarazione, da parte del capogruppo dell’opposizione che, però, non corrisponde alla realtà e, per essere onesti e corretti con i cittadini, bisogna raccontare il vero.” Così il Sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti commenta la notizia:” Se la raccolta differenziata, oggi, ha raggiunto il 70% ed è funzionante, è perché questa Amministrazione ha dovuto barcamenarsi dal primo giorno, affinché l’idea del porta a porta si concretizzasse. Ci siamo trovati davanti una situazione paradossale – prosegue Perazzetti – con un piano industriale completamente sbagliato e con conti totalmente errati. Tant’è vero che la società Ambiente, ha chiesto un incontro ufficiale per rivedere tutto il piano perché, chiaramente, con quello attuale, non riesce a sostenere i servizi. Questo è frutto dello studio sottoposto dall’ex amministratore di Ambiente spa. Siamo costretti a rincorrere il fallimento progettato dai predecessori. Se oggi funziona il porta a porta, è perché abbiamo settato il nostro interesse esclusivamente su quella situazione per farla riuscire.

Ad esempio – continua il primo cittadino angolano – mancava la raccolta dei pannolini, del verde domiciliare e delle attività commerciali. Per fornire questi servizi, purtroppo, Ambiente si è trovata senza personale a garanzia delle prestazioni richieste. Tutto questo dedalo di problematiche reali, nasce dal fallimentare piano industriale ideato dalla sapiente conduzione del Dott. La Torre, poi sollevato dall’incarico per palesi motivi. Per far sì che prendesse il via la raccolta casa per casa, questa amministrazione ha svolto diversi incontri con Ambiente spa, per sanare tutte le criticità, figlie di un malpensato piano. Un conto è dire di voler avviare la raccolta differenziata, un altro conto, poi, è realizzarlo concretamente. Ripeto, se si è raggiunti il 70% lo si deve solo ed esclusivamente a questa nuova gestione che ha sanato un progetto nato male e che avrebbe affossato tutta la comunità.”

Sulla questione, interviene anche Simona Rapagnetta, assessore con delega alle società partecipate:” Il problema del verde pubblico, è legato ad un’oggettiva inadeguatezza dei contratti che non è assolutamente riconducibile all’attuale gestione di Ambiente anzi, al contrario, è figlia del passato. La certezza assoluta è che le competenze acquisite nel lungo percorso di studi, completato dalla Dottoressa Francesca Sagazio, attuale Vice Presidente di Ambiente s.p.a., rappresentano un apporto prezioso al fine di risolvere le innumerevoli problematiche che, quotidianamente, si riscontrano e che vengono sanate grazie alla sua lungimiranza e capacità di risoluzione delle criticità.

Far passare il concetto che chi spende anni di studi sui libri, completando con merito i percorsi universitari, sia una persona non adeguatamente capace, significa screditare l’intero sistema di istruzione italiano. Questi accordi, esistevano prima della realizzazione del porta a porta e sarebbero dovuti essere ricalibrati su una diversa modalità di raccolta rifiuti che passava da quella stradale, a quella casa per casa. Non è difficile da comprendere, se si studia, che questo avrebbe comportato un maggiore dispendio di risorse, sia di personale e sia di tempo. Per quanto riguarda, invece, le discariche abusive presenti sul territorio, queste fanno principalmente riferimento a tratti di strada di competenza provinciale. Una problematica che esiste ormai da decenni, ed è stato un problema trasversale che ha investito tutte le amministrazioni comunali precedenti.

Le fotografie, pubblicate a mezzo social, sono assolutamente forvianti. Questa amministrazione, unitamente ad un lavoro svolto con Ambiente spa, con l’apporto strategico e qualificato dell’avvocato Vice Presidente, Francesca Sagazio, ha trovato un’interlocuzione formale che ha portato a definire il problema con la chiusura, da parte della provincia, di questi punti critici. Questo dovrà essere il deterrente per eliminare un annosissimo problema che attanaglia il territorio angolano da decenni.”

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