Classe 1997, di Città Sant’Angelo, è uno dei punti di forza del setterosa italiano del commissario Paolo Zizza e del Plebiscito Padova con il quale ha vinto l’ultima Coppa Italia, risultando anche la miglior giocatrice del torneo.
La scorsa estate, poi, a Napoli, ha conquistato la medaglia d’argento alle Universiadi e Chiara si sta talmente abituando alle vittorie che, nel nuovo campionato di A1, vorrebbe regalare lo scudetto alla sua Padova, città adottiva che l’ha accolta a braccia aperte. Oltre allo sport agonistico,l’azzurra studia Economia ed è fidanzata da 5 anni. Inizia a giocare a Pescara, presso Le Naiadi, all’età di nove. La mamma Sonia, insegnante ed il papà Davide, poliziotto, la seguono passo passo spronandola a non mollare.
Hanno insistito molto che facessi sport fin da piccola e infatti se oggi ho raggiunto un buon livello sportivo lo devo solo a loro. La pallanuoto come molti giochi di squadra si differenzia da quelli individuali perché ti insegna lo stare insieme ad altre persone, non ci si basa solo sulle tue prestazioni ma su quelle collettive, ci si aiuta a vicenda.
Che cosa occorre per essere una buona giocatrice di pallanuoto?
Ore ed ore di allenamento, passione e sicuramente incontrare dei bravi tecnici da cui apprendere il segreto per diventare dei campioni.
Quali sono i vantaggi di questo sport?
Formazione interiore, la crescita in un mondo sano e quello dello stare insieme agli altri.
E gli svantaggi?
Lo svantaggio è che sia veramente poco conosciuto e riconosciuto. Si rischia di dedicarela propria vita solo alla pallanuoto e dopo 30 anni di attività ritrovarti senza un futuro, ma lo sport ahimè è così
Quali è il tuo sogno sportivo e quello extra sportivo?
Vorrei conquistare un posto per partecipare alle Olimpiadi e perché no, regalare la medaglia d’oro alla mia nazione. Per quello fuori dallo sport, ho il desidero di costruirmi un futuro il meno complicato possibile con un lavoro stabile
In Abruzzo qual è il livello della pallanuoto?
Quello femminile non ha raggiunto livelli altissimi ed è il motivo per il quale ho dovuto emigrare
Cosa bisognerebbe fare per divulgarlo?
Dargli più spazio sui media. e forse anche tra le scommesse…sto scherzando, ovviamente, è che gli italiani amano talmente farlo sul calcio che, provocatoriamente, viene da pensarci
Sei di Città Sant’Angelo ma qui la tua disciplina non si pratica “
Credo sia difficile iniziare in una città una attività sportiva ex novo. Incentivare la costruzione di una piscina idonea magari potrebbe ispirare idee e volontà, io dopo le Olimpiadi sono libera per dare una mano.
Su questa proposta lasciamo Chiara, consapevoli che lei abbia tutte le qualità per raggiungere alti obiettivi. Al podio azzurro ci è già arrivata, siamo certi che, un giorno, tornerà in Abruzzo accolta dal calore e dal riconoscimento professionale che merita. Intanto le esprimiamo l’orgoglio di Città Sant’Angelo.
di Enio Remigio