PENNE – Acqua torbida e ritenuta non potabile nella popolosa San Pellegrino. L’Aca, l’azienda consortile acquedottistica, ha dichiarato, a scopo cautelare, la sua temporanea non potabilità.
Nei prossimi giorni, nuovi prelievi diranno se ci sono batteri e di che tipo. Ieri sono state eseguite nuove analisi sull’acqua prelevata dalla condotta distributrice e, appena i risultati daranno esito positivo, l’acqua verrà dichiarata nuovamente potabile. La situazione sarà controllata anche nel serbatoio di San Giovanni, sul colle Castello.
L’Aca prevede infatti di operare una sua ripulitura e la disinfezione dell’enorme impianto che alimenta la zona di San Pellegrino. Successivamente, sono in programma nuovi controlli di acqua della sorgente per un’ulteriore verifica dei parametri. “Decisivo l’esito di tali esami- sottolinea la direzione dell’azienda- In assenza di batteri, provvederemo ad informare il Comune ed i cittadini interessati che così potranno ricominciare da subito a utilizzare l’acqua e del tutto tranquillamente”.
Nella giornata di ieri, i tecnici dell’Aca sono stati impegnati anche a Pescara in due riparazioni di perdite idriche localizzate in piazza Unione e in via Raiale. “I guasti ad entrambe le tubature-ha spiegato la direzione aziendale- sono dovuti probabilmente all’anzianità delle stesse condotte idriche, ormai piuttosto obsolete”. Gli interventi dovrebbero essersi conclusi senza creare disagi ai residenti delle zone interessate. L’azienda pubblica dell’acqua è debitrice nei confronti del Comune per quasi un milione di euro, dopo averne rimborsati 300 mila euro. L’ente locale decise nel 2003 di trasferire tutti gli impianti, e dunque i relativi crediti e debiti, oltre che una sorgente a Roccafinadamo, all’Aca che si era impegnata a costruire un depuratore nella zona del ponte di Sant’Antonio.