«Il ripiegamento su Moscufo sarà una soluzione provvisoria», sottolineava il sindaco di Loreto Gabriele Starinieri, «aspettando la realizzazione della nuova caserma. A inizio 2017 il progetto sarà esecutivo e penso che i lavori possano partire già in primavera. Una volta ultimata, la stazione di Loreto Aprutino tornerà attiva al cento per cento».
Così dichiarava il primo cittadino di Loreto nel 2016, ma Lacerba, come più volte ha sottolineato, scrisse che la nuova caserma, se le cose fossero andate nel verso giusto, non sarebbe sorta prima del 2021. Il sindaco, nemmeno lui (ce lo auguriamo), non credeva alla sua affermazione di edificare entro un anno e mezzo, ma sicuramente pensava alle elezioni comunali, che poi ha vinto, del 2018.
Oggi, dopo l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione della nuova casa dell’Arma, a favore della ditta Costruzioni Generali Nicchio srl di Trentola Ducenta (Caserta), Starinieri taglia il nastro della posa della prima pietra alla presenza del senatore Luciano D’Alfonso, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Eduardo Gambardella, il Comandante della Compagnia di Montesilvano, capitano Luca La Verghetta, il comandante della locale Stazione, il maresciallo Francesco D’Orta, e il Vice Prefetto Dott. Carlo Torlontano.
Salta subito agli occhi l’assenza dei rappresentanti della Regione Abruzzo, l’ente che dovrà erogare la somma per la costruzione dell’edificio, oggi guidata dal centro destra, e del presidente della Provincia Zaffiri che, dicono i bene informati, non sono stati invitati. Uno sgarbo istituzionale bello e buono, ma chi conosce il carattere del primo cittadino non si meraviglia affatto: è nella norma.
Lo stesso carattere che lo ha portato in questi anni a scontrarsi, causandogli non pochi grattacapi, con molti rappresentanti di enti pubblici (vedi la scuola) e soprattutto con l’Arma, colpevole (così disse in Consiglio Comunale) di non aver accettato le soluzioni loro proposte per far rimanere i carabinieri a Loreto, ma di aver fortemente caldeggiato il trasferimento della stazione dei militari nel Comune di Moscufo con la complicità dell’allora sindaco Alberigo Ambrosini.
E’ dunque iniziato il lungo cammino della realizzazione della nuova Caserma che salverà la dignità e l’immagine del paese aprutino, persa nel 2016, con il trasferimento del corpo dei Carabinieri, sperando che il sindaco possa rimediare al danno che produsse il suo carattere poco incline al confronto.
Ultima nota: i lavori partiranno, per la scelta della maggioranza di utilizzare i fondi destinati alle opere pubbliche messe in calendario da diverso tempo (vedi triennale 2018 2019-2020), mentre gli euro regionali, circa 700 mila, non sarebbero arrivati nelle casse del Comune aprutino.