BRIONI, IL 30 FACCIA A FACCIA MALVERDI-RSU. Decisivo incontro in vista del 2019

PENNE – Brioni entra nella fase calda. A fine anno scadrà l’accordo anti-licenziamenti che dal 2016 sta caratterizzando la vita aziendale e in particolare quella dei lavoratori. Una situazione che, dal febbraio al luglio del 2016, ha visto un delicato e doloroso processo di ristrutturazione dell’organico, per una crisi aziendale ancora da fronteggiare.

Tutto ciò ha comportato 139 esuberi, per lo più su base incentivata, e la riduzione a 32 (da 36) delle ore lavorative, e dunque di salario, accettata giocoforza dai dipendenti che sono rimasti, ovvero 1.200 negli stabilimenti di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona. Dal 2009 al 2016 altri 275 lavoratori avevano lasciato con buoni incentivi aziendali. L’accordo del 2016 ha sventato ben 400 esuberi forzati. Per saperne di più sul 2019, il 30 novembre è programmato un incontro fra l’amministratore delegato di Brioni dal marzo 2017, Fabrizio Malverdi, e la rappresentanza sindacale unitaria. Un’occasione decisiva per capire l’aria che tira nel gruppo Brioni, controllato da Kering, la multinazionale di diritto olandese con sede a Parigi che, nel 2012, ha rilevato il marchio sartoriale di abbigliamento maschile. I nuovi proprietari francesi di monsieur Pinault, che hanno in Gucci un marchio di massima potenza sui mercati del lusso, verificarono una sovrapproduzione rispetto alle commesse. Una mole di lavoro insomma non più giustificata dalle vendite. Al punto che in Brioni da tempo ormai i sarti lavorano su commesse inviate nell’area vestina dal gruppo Kering prima affidate a ditte esterne al gruppo. Il fine è stato quello di impegnare le linee produttive e di contribuire così a salvare i posti di lavoro. Cosa dirà Malverdi ai rappresentanti dei lavoratori è difficile prevederlo. Lo scenario futuro potrebbe però evidenziare novità positive. Filtrano infatti, da fonti sindacali, voci di un aumento delle ore lavorative che di conseguenza sfocerebbero in un miglioramento del salario. Nessuno però si sbilancia ufficialmente in anticipazioni, vista la delicatezza del momento. L’auspicio di tutti è che in Brioni si torni il prima possibile al taglia e cuci nelle 36 ore settimanali. Da parte del sindaco Mario Semproni sono arrivate parole di solidarietà ieri, in occasione di Sant’Omobono, patrono dei sarti: “Le maestranze con sacrifici ed abnegazione stanno affrontando la crisi del settore tessile che dura purtroppo da diversi anni”.

Berardo Lupacchini   

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