COMUNE DI PENNE, SITO WEB NUOVO E VECCHIE OMISSIONI

Si mormora che un amministratore (e non solo) del comune di Penne abbia risposto, interpellato in argomento, che la colpa del funzionamento (si fa per dire) a singhiozzo dell’Albo Pretorio sia di «un funzionario del comune» che “farebbe pasticci”. Nessuna meraviglia per la volgare sfrontatezza di un’affermazione così disinvolta.

Bisogna avere la faccia come il ..deretano delle scimmie nel muovere un’accusa oggettivamente infondata, informalmente, con nequizia e stupida furbizia e alle spalle dell’interessato. Semmai meraviglia l’abisso di illogicità di cui evidentemente chi pensa la nequizia non s’avvede. A dar retta alla bastardata, è un po’ come se il funzionamento dell’Albo Pretorio (quando accade..) dipendesse da una fortuita e fortunata botta di culo del “funzionario” inetto! La battuta ipocrita dell’amministratore (e non solo) è, in ogni caso, ammissione delle persistenti disfunzioni dell’Albo! E’ ciò che conta. Che poi la sua parola sia più veloce del pensiero quando articola castronerie come quella riferita, è un suo modo di qualificarsi che non interessa. Il pessimo funzionamento dell’Albo Pretorio, s’è registrato di nuovo il 5 aprile quando, fino alla serata, non si scaricava nessuna delle sei pubblicazioni inserite quel giorno, dal n. 2017/345 al n. 2017/350. In compenso, intorno alle 17:00, veniva messo in rete il nuovo sito comunale, fatalmente, così, inaugurato nel bel mezzo dei vecchi problemi di accessibilità dell’Albo Pretorio e delle relative vecchie omissioni e/o interruzioni della pubblicità degli atti. Si tratta, è ormai evidente, di una faccenda molto seria, perché l’Albo Pretorio non è il boudoir dove l’ente si rifà un filo di trucco e concede una “sveltina”, se gli va, alla legalità pubblicistica ma è il luogo dove si pubblicano gli atti, anche per la loro efficacia e per la trasparenza dell’attività amministrativa. Denunce e rimostranze varie sinora non sono valse a nulla, nemmeno quelle esternate da qualche lodevole cittadino al capo dell’amministrazione che neppure si premurava di mostrarsi informato. Solo l’estemporanea verifica a cui fu invitato gli palesò l’inaccessibilità dell’Albo. Ma che il capo dell’ente sia all’oscuro di sin troppi problemi ormai è noto, anche perché, a dire di molti, non avverte neppure il pudore di farne mistero. E’ un tal-lento naturale che solo verso fine consiliatura appurerà, forse, un po’ di quelli che ignora. Proprio la serietà della faccenda richiede, tuttavia, che qualcuno si faccia carico in ogni sede del grave problema (e degli assurdi sprechi di soldi nelle procedure di pubblicazione). Sarebbe compito dei rappresentanti dei cittadini nell’istituzione, i consiglieri comunali. D’opposizione, naturalmente, non mostrando quelli di maggioranza di poterselo permettere. Se poi facessero sentire la loro voce anche le associazioni civiche, farebbero un’opera meritoria verso la comunità e verso se stesse, acquisendo credibilità. Una battaglia dura quella contro l’atavica sottocultura civica che zavorra anche la prima istituzione cittadina, nella quale gli antichi vizi albergano indisturbati, anzi consolidati più che mai, a prescindere dai profili soggettivi di chi s’avvicenda al governo di quella baracca, com’è stato tristemente confermato anche dopo l’arrivo in comune dei Semprones, i rivoluzionari in pantofole.

Giovanni Cutilli

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