DOPO LA ASL, ANCHE IL TAR CONGELA IL DECLASSAMENTO Pescara si dichiara incompetente, toccherà al giudice aquilano

PENNE – Il Tar di Pescara sospende il declassamento dell’ospedale di Penne che, secondo la riorganizzazione del commissario sulla sanità, dovrebbe trasformarsi in presidio di area disagiata.

I giudici pescaresi si dichiarano incompetenti e rinviano ai colleghi aquilani la pronuncia nel merito del ricorso presentato dagli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno, ingaggiati dall’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Mario Semproni. La decisione del Tar ha preso in esame gli atti del commissario ad acta sulla sanità, ovvero Luciano D’Alfonso, e quelli di recepimento emanati di conseguenza dalla Asl di Pescara, ma poi congelati prima che entrassero in vigore, cioè dall’1 ottobre scorso, per effetto del ricorso presentato dal Comune di Penne e dello sciame sismico in corso che impone un controllo continuo delle strutture immobiliari sanitarie. La Asl si è affidata all’avvocato pescarese Giovanni Mangia. La situazione è in continua evoluzione dunque. In ogni caso è un risultato positivo incassato dal governo cittadino che sulla sanità si sta muovendo molto con collegamenti diretti anche col ministero della Salute. A luglio il sindaco, il suo vice Vincenzo Ferrante e l’assessore alla sanità Pina Tulli incontrarono il ministro Beatrice Lorenzin. Nei prossimi giorni è previsto un colloquio di una delegazione istituzionale cittadina con alcuni alti dirigenti del dicastero. Non solo. Giovedì la giunta regionale ha in programma di deliberare lo stanziamento di 12,5 milioni di euro per la ristrutturazione del San Massimo nell’ambito di un robusto piano di edilizia sanitaria pubblica. Secondo la giunta regionale, occorre intervenire su Penne poiché vi è un’alta popolazione residente in centri che avrebbero non pochi problemi a raggiungere in tempi rapidi l’ospedale di Pescara. Una considerazione che da sempre fanno tutti da queste parti. A dire il vero già nel 2014 il governo della Regione, presieduta da Gianni Chiodi, decise altrettanto, ma di quei soldi non si è visto un euro. E neanche una vecchia lira perché dei 24 miliardi stanziati nel 2001 dalla giunta regionale di Giovanni Pace non arrivò alcunché. Nel frattempo, la Asl ha predisposto un progetto esecutivo sul restyling dell’ospedale di Penne. L’intervento riguarda la realizzazione di un nuovo pronto soccorso e l’accentramento in un unico edificio dei vari reparti. Si parla di un nuovo look per gli immobili ospedalieri vestini fin dal 1988 allorché la legge finanziaria prevedeva all’articolo 20 varie possibilità d’intervento sui presidi abruzzesi.

B.Lup.

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