GINOCCHIO NUOVO GRAZIE A UN CADAVERE San Massimo: intervento innovativo in ortopedia

PENNE – Il legamento crociato destro di un imprenditore balneare pescarese di 40 anni è stato ricostruito grazie ai tessuti prelevati da un cadavere e non da altre sue parti del corpo, come normalmente accade, poiché l’autotrapianto l’aveva già fatto ad entrambe le ginocchia.

E l’intervento innovativo appare perfettamente riuscito in un ospedale San Massimo che vive un momento storico travagliato. Decisivo il contributo della banca dei tessuti del ben noto istituto ortopedico bolognese Rizzoli da dove provenivano quelli utilizzati per l’uomo che, dopo qualche ora in sala operatoria, ha trascorso una sola notte in ospedale da cui già ieri mattina è uscito con le stampelle, senza febbre e con il solo tutore. “Siamo soddisfatti perché ci siamo trovati di fronte un caso particolare: un uomo che già in passato si era sottoposto ad un autotrapianto su entrambe le ginocchia. A quel punto non c’erano alternative: o provavamo a ricorrere ad una protesi artificiale o ci orientavamo verso un cadavere. Così è stato grazie alla qualità del contributo giuntoci dall’ospedale Rizzoli di Bologna”, spiega soddisfatto il dottor Domenico Palmieri che ha operato il quarantenne insieme con i colleghi Antonino Liberi, che coordina l’ortopedia pennese, e Giovanni Paolini. La struttura del San Massimo è specializzata in artroscopia dove realizza numerosi interventi e con buoni risultati. Un’eccellenza sanitaria in un presidio in attesa di notizie definitive sul proprio futuro.

B.Lup.

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