PENNE- Un vantaggio patrimoniale di 400 mila euro e un intreccio fra la politica, specie il partito democratico, e le società partecipate soprattutto dal Comune di Penne. Quattro indagati.
Il Pm Annarita Mantini, che da un anno e mezzo ha in mano l’inchiesta, accusa Paride Peretti, marito dell’assessore pennese, dal 2011 al 2016, Margherita D’Agostino (che non si è ricandidata alle ultime elezioni di giugno), ed i suoi colleghi soci Luciano Palma e Roaldo Acciavatti della Tecnoservice srl; quindi l’ingegnere comunale Piero Antonacci. Per i primi tre si ipotizza una truffa aggravata. La Tecnoservice da anni offre il suo supporto tecnico-amministrativo, senza mai un appalto, alla Società Intercomunale Gas spa, società mista che si occupa di gas, illuminazione pubblica e parcheggi i cui azionisti pubblici sono i Comuni di Penne, Loreto Aprutino e Collecorvino. Lavora anche per la “sorella” Vestina Gas srl, società tutta pubblica i cui soci sono gli stessi enti locali presenti nella SIG spa. Acciavatti, loretese, amministratore unico della Tecnoservice srl con sede in Penne, dal 2012 al 2015, insieme a Peretti e Palma si sarebbe fatto pagare servizi già resi alla SIG da un’altra società, la Cityservice srl, controllata dalla Tecnoservice, che svolgeva i propri servizi nell’interesse della Vestina Gas. Insomma, un giro di operazioni e di fatturazioni su cui dal 2015 la guardia di Finanza di Popoli, i carabinieri ed i vigili urbani hanno acceso un faro. Quindi, l’altro filone: l’appalto nel 2013 dei parcheggi a pagamento a Penne. A vincerlo fu l’associazione temporanea d’impresa formata da SIG e Cityservice. E qui entra in scena, secondo la ricostruzione del Pm, Piero Antonacci, tecnico comunale. Avrebbe favorito le due imprese ad esempio stabilendo, ad appalto assegnato e con una sua ordinanza, in contrasto con i vigili urbani pennesi, di non riconoscere il bollino verde a tutte le auto ecologiche come previsto dal bando, ma solo a quelle elettriche, cioè pochissime. Gli si contesta la frode nelle pubbliche forniture.