SANITA’: CONSIGLIO APPROVA DOCUMENTO CENTRODESTRA

“Il Decreto commissariale n.55 con cui il Governatore D’Alfonso ha ghigliottinato la rete ospedaliera abruzzese, smantellando interi nosocomi, va ritirato, ve lo dovete rimangiare. Lo ha deciso il Consiglio regionale che oggi ha approvato con 14 voti a favore e 13 contrari il documento presentato dal centro-destra.

Il Presidente, abbandonato anche da una parte della sua maggioranza, deve riscrivere il Piano, aprendo il confronto con i Comuni, e lo deve riportare in aula per renderlo noto ai consiglieri regionali eletti dai cittadini abruzzesi. Inoltre deve venire a chiarire qual e’ il modello di collaborazione pubblico-privato previsto nel Piano, definendo il contributo in termini di costi, volumi e tipologia di prestazioni”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri presentando il documento portato in aula sulla riforma del sistema sanitario ospedaliero regionale e votato in aula. “Innanzitutto – ha aperto l’intervento il Capogruppo Sospiri – e’ impossibile non sottolineare l’assenza, per la quarta seduta consecutiva di consiglio straordinario, del Presidente-Commissario alla Sanita’ D’Alfonso che non e’ surrogabile nella parte dei dispositivi dei documenti tanto che, per assurdo, se anche oggi l’assessore Paolucci volesse condividere con noi la revisione del provvedimento, il suo parere vale zero. La seduta odierna del Consiglio regionale e’ stata convocata nel giorno e nell’ora decisi dal Presidente D’Alfonso, tutti ci siamo adeguati e oggi lui non c’e’. Ecco, si puo’ anche fuggire al confronto e alle responsabilita’, e oggi il Presidente rifiuta il confronto sugli ospedali chiusi e declassati, ma infastidisce che lo faccia in maniera sfrontata, presuntuosa e arrogante – ha affermato Sospiri – . Pubblicare che oggi le priorita’ del Presidente D’Alfonso sono l’incontro con l’Ambasciatore degli Stati Uniti e con il sottosegretario Lotti e’ offensivo per le decine di amministratori oggi presenti in aula”.

Il 10 giugno scorso – ha ricordato il capgruppo – il Commissario ad Acta D’Alfonso ha firmato il decreto numero 55 per la riforma del Piano sanitario-ospedaliero applicando il Decreto Lorenzin. Purtroppo e’ evidente che non possiamo condividere le scelte operate dal Commissario ne’ nel metodo che nel merito: il Piano non e’ stato mai presentato e discusso nei luoghi istituzionali deputati, e l’azione fin qui intrapresa dal Commissario ad Acta ha portato alla chiusura di punti nascita, al declassamento di di alcuni ospedali, a presidi ridotti a Punti di Primo Soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti. In particolare la riorganizzazione prevista dal Piano prevede solo un presidio di secondo livello ‘con la connessione funzionale’ degli ospedali di Chieti e Pescara; di due presidi di primo livello ad alta specializzazione, L’Aquila e Teramo; e tre presidi di primo livello standard, non HUB, ossia Lanciano, Vasto e Avezzano; di due ospedali di area disagiata senza un vero Pronto Soccorso, Penne e Castel di Sangro; mentre vengono declassati a ospedali di base Sulmona, Atri, Giulianova e Sant’Omero. Il Presidio Ospedaliero di Ortona diventera’ una dependance del Presidio di Chieti, senza Pronto Soccorso,con la previsione di un Punto di Primo Intervento; quello di Popoli un centro di riabilitazione post­acuto senza Pronto soccorso, ma solo con un Punto di Primo Intervento; quello di Atessa diventera’ un Ospedale di Comunita’ anch’esso senza Pronto soccorso, ma con un Punto di Primo Intervento. Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele – ha aggiunto Sospiri – molti servizi sono stati tagliati, rendendo difficile l’accesso alle cure sanitarie nelle aree interne della nostra Regione. Il territorio interno abruzzese non ha avuto alcun ‘ristoro’ a seguito di questo depauperamento: non in termini di diminuzione dell’imposizione fiscale (meno servizi­meno tasse), non in termini di potenziamento della rete infrastrutturale stradale che permetta in casi di emergenza di garantire alla popolazione di quelle aree l’uniformita’ delle cure e dei trattamenti di urgenza riferiti in particolare alle patologie tempo­dipendenti ‘trauma­cuore.ictus'”. Infine, sempre secono quanto riferito da Sospiri, “Tale riorganizzazione della rete portera’ ad un netto peggioramento dei servizi sanitari, e oggi non appare corretto nei confronti dei cittadini abruzzesi far passare delle scelte arbitrarie come imposizioni del decreto Ministeriale 70/2015 o del Tavolo di Monitoraggio, perche’ margini per una ridistribuzione dei servizi sanitari c’erano e ci sono ancora”.

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