PENNE – Un’iniziativa che vale 32 milioni 342 mila euro.
E’ quella relativa all’intero complesso socio-sanitario del Carmine, di proprietà della Asl di Pescara, che dovrebbe trasformarsi in due residenze protette: una per anziani e l’altra per disabili con 100 posti letto complessivi più i 6 per la casa famiglia, oltre alla ristrutturazione degli uffici amministrativi del distretto sanitario pennese. I fondi ce li dovrebbe mettere l’Inail che ha lanciato una raccolta di manifestazioni d’interesse per l’effettuazione di iniziative immobiliari di elevata utilità sociale e la Asl ha partecipato al bando. Sul piatto mette i 16.060 metri quadrati dell’immobile, valutato 6.564.150 euro, per il quale l’azienda sanitaria, diretta da Claudio D’Amario, ha già predisposto il progetto preliminare il cui valore è pari a 25 milioni 778 mila euro. Un’operazione che se andasse a buon fine consentirebbe al chiacchieratissimo immobile, concepito come manicomio negli anni ’70 e che a tutt’oggi è di gran lunga poco utilizzato, di avere un futuro così come a Penne di trovare una via di sviluppo socio-economico. Attualmente al Carmine trovano posto solo il distretto sanitario di base ed il consultorio. Un immenso edificio che grava sulle casse del Comune per via dell’esproprio agli eredi Cutilli: oltre 700 mila euro a carico dell’ente vestino come ha deciso la cassazione. Per risarcire gli eredi, la giunta presieduta da Rocco D’Alfonso vuole cedere fino al 6% della Vestina Gas di cui detiene un pacchetto di quote pari al 57%: domande fino al 28 ottobre. Se non venderà entro l’anno, il Comune rischia il dissesto. Nel frattempo, l’amministrazione comunale si è rivolta all’avvocato Ugo Di Silvestre affinché bussi alla Asl ed alla Regione per rivalersi in relazione all’esborso previsto. Un caso incredibile in cui la proprietà è della Asl, ma a pagare il conto è il Comune.