PIANELLA – Il consigliere comunale di “Pianella Amica”, Massimo Di Tonto, ha inviato la seguente nota.
“Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Pianella ha approvato il conto consuntivo 2014 in ritardo ossia oltre il termine del 30 aprile 2015 previsto dalla legge. E ciò nonostante che la Corte dei Conti ormai da anni segnali in modo critico tali ritardi. Così la deliberazione è stata assunta domenica 31 maggio 2015 dopo che il Prefetto con missiva del 13 maggio 2015 prot. 0018527 aveva concesso il termine di 20 giorni per l’approvazione, pena lo scioglimento del Consiglio Comunale. Purtroppo il Comune di Pianella continua a pagare l’allegra passata gestione di Giorgio D’Ambrosio tant’è che nonostante un consistente stralcio di residui attivi pari ad € 1.183.761,02, la somma degli stessi da riaccertare raggiunge la considerevole cifra di € 11.981.186,70, di cui € 6.564.992,05 di parte tributaria risalente e, pertanto, di difficile riscossione : si tratta di crediti non riscossi dalle passate amministrazioni. La spesa corrente comincia a risalire e vi è un aumento della pressione tributaria (€ 476,31 per abitante nel 2013 – € 565,63 per abitante nel 2014) e finanziaria (€ 563,78 per abitante nel 2013 – € 602,03 per abitante nel 2014), a fronte di una spesa per investimento rispetto alla popolazione che passa da € 40,06 per il 2013 ad € 244,92 per il 2014 (nella passata gestione anno 2012 era scesa ad € 7,51). Continuano a permanere alcune debitorie per le passate gestioni della raccolta dei rifiuti, tutt’ora da saldare e risulta carente la tempestività dei pagamenti dell’ente, con l’aumento dei debiti fuori bilancio. L’anticipazione di cassa diventa indispensabile in quanto il relativo fondo risulta sempre pari a zero, con ciò comportando esosi esborsi per interessi passivi verso la tesoreria comunale. Riassuntivamente su 10 parametri per la determinazione di ente strutturalmente deficitario il Comune di Pianella ne ha 4 negativi rispetto al limite di 5 mentre quanto agli altri 6 parametri, 2 sono al limite della deficitarietà e ciò desta non poche preoccupazioni. Si attende con impazienza il riaccertamento straordinario dei residui attivi previsto dalla legge per l’adeguamento alle nuove norme di bilancio degli enti pubblici. In questo modo si potrà capire quale sia il disavanzo effettivo del comune che verrà ripagato e spalmato in 30 anni attraverso l’accensione dell’ennesimo mutuo ed al proposito si consideri come il nostro Comune si impegnerà a ripagare debiti risalenti nel tempo, ai primi anni ’90. Così il conto salato che ci viene proposto ha comportato per l’anno 2014 che l’ammontare degli interessi passivi per anticipazioni di cassa, mutui, prestiti e derivati è di ben € 507.287,02 mentre il rimborso delle quote capitale è pari ad € 2.726.455,54 : per un totale di € 3.233.742,56. La comunità dal canto suo anche dopo l’episodio delle c.d. cartelle pazze ha dimostrato una grande maturità e capacità di comprensione, corrispondendo in adeguamento spontaneo il nuovo tributo TASI nella misura del 95% dell’accertato, e ciò nonostante la crisi che ci attanaglia. Quando la nostra comunità è chiamata a pagare, con grande sacrificio, essa risponde positivamente sicché sorgono dubbi e perplessità su come si sia potuti giungere ad accumulare tanti crediti tributari non riscossi (i cd. residui attivi) nelle passate gestioni”.