Il sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti interviene sulla questione relativa ad Ambiente, ripartendo da alcuni concetti espressi durante l’ultimo consiglio comunale: “La nostra volontà è quella di proseguire con una società pubblica, ma dall’altro lato dobbiamo fare i conti con una legge del 2013, che va verso l’Ato unica”, spiega il primo cittadino.
“La partita è ancora aperta. Si tratta di una partita che si gioca sugli impianti e tutta la Provincia ha l’onere di giocarsela. L’alternativa è l’ingresso del privato con i suoi impianti. Sono convinto però, che il pubblico possa gestire gli impianti in maniera corretta e proficua per la comunità, a protezione dei cittadini”. E prosegue: “Oggi Ambiente è ancora in tempo per completare quella filiera necessaria alla raccolta differenziata che continua a mancare. Dobbiamo costruire gli impianti per essere forti e non far entrare il privato nella società”.
Per questo il sindaco propone: “Occorre individuare un commissario straordinario con pieni poteri, a cui affidare il compito di realizzare o acquisire impianti già esistenti, necessari per completare la filiera della differenziata e impedire, a quel punto, l’ingresso del privato all’interno della società individuata da Agir per la gestione dei 46 comuni del pescarese”. Poi sulle preoccupazioni delle maestranze: “In ogni caso, verranno garantiti i diritti di tutti i lavoratori, che resterebbero all’interno della società che continuerà ad occuparsi della raccolta dei rifiuti”.
Alessandrini (M5S): Ambiente Spa deve restare pubblica

E poi c’è la farsa della tariffa puntuale. Campitelli annuncia che nel nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti almeno il 70% dei comuni abruzzesi dovrà adottare questo sistema nei prossimi anni. Peccato che la sua stessa legge regionale 45 del 2020 già prevedeva l’obbligo di applicare la tariffa puntuale, per tutti i Comuni d’Abruzzo, entro il 2021. “Campitelli ha deliberato un obbligo che lui stesso non ha mai fatto rispettare,” attacca la consigliera pentastellata. “Non so cosa sia peggio: se mente sapendo di mentire o, peggio ancora, se ignora le leggi che lui stesso ha firmato.”
Ma il punto più scandaloso è quello dell’ingresso dei privati nella gestione dei rifiuti. “Le scelte di gestione devono essere fatte dai soci delle società d’ambito, ovvero dai cittadini attraverso i loro sindaci, e non dalla Regione o da Agir, che invece si esprime dando indirizzi non richiesti e su cui non ha competenza” sottolinea Alessandrini. “Ambiente SpA deve restare pubblica, senza se e senza ma, come migliore forma di gestione, con cui riuscire a garantire la migliore efficienza e il minor costo per i cittadini.
Rischio privatizzazione Ambiente SpA, interpellanza del Gruppo Csa Visione Comune
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Continua a tenere banco l’incerto futuro di Ambiente SpA. Nel Consiglio Comunale di giovedì il nostro Gruppo consiliare (costituito dai consiglieri Ugo Di Silvestre, Catia Ciavattella, Alice Fabbiani, Franco Galli e Paolo Pratense) ha presentato una specifica interpellanza sul tema con la speranza di ottenere dall’Amministrazione di Città Sant’Angelo risposte finalmente chiare e convincenti.
Invece il sindaco Perazzetti non ha né chiarito la posizione della Giunta in merito all’ipotesi di parziale o totale privatizzazione della società, né fornito rassicurazioni ai lavoratori in stato di agitazione, limitandosi piuttosto a suggerire una proposta curiosa, ovvero la nomina di un commissario ad acta per la realizzazione degli impianti. Come se questa figura potesse appianare tutti i problemi creati dal centrodestra.
La proposta, piuttosto, non fa che confermare tutta l’incapacità di una leadership politica che, negli ultimi sei anni, ha mostrato evidenti carenze nella gestione e nella valorizzazione di Ambiente SpA, trascurando la difesa di un progetto di gestione pubblica prezioso per la comunità e avallando soluzioni che oggi rischiano seriamente di compromettere la qualità dei servizi e i diritti dei lavoratori e dei cittadini.
Un altro esempio emblematico dell’inadeguatezza di questa Amministrazione è la posizione ondivaga mostrata sul biodigestore a Piano di Sacco. Nonostante le forti preoccupazioni sulla localizzazione dell’impianto più volte sollevate dagli angolani, il Sindaco ha infatti continuato a sostenere il progetto, prima in modo tacito e silenzioso e poi con conferenze apparentemente ambientalistiche, senza mai fornire risposte concrete.
Si ricorda infatti che, mentre il primo cittadino di Pescara annunciava la realizzazione del biodigestore a Piano di Sacco all’insaputa della comunità locale, il Sindaco di Città Sant’Angelo dichiarava sui social che non vi era alcuna notizia in merito, pur avendo presenziato alla conferenza stampa in cui si evidenziava la scelta di puntare su un combinato di fondi BEI e finanziamenti privati, invece che sui fondi PNRR che avrebbero garantito maggiori prospettive di gestione pubblica.
Anche la nomina della vicepresidente Sagazio si è rivelata un fallimento. Presentata come la figura ideale per rappresentare gli interessi di Città Sant’Angelo all’interno di Ambiente SpA, la sua nomina non ha portato alcun risultato concreto. Il Comune continua infatti a essere marginalizzato nelle decisioni cruciali. E non si può non citare a proposito la scelta della maggioranza Perazzetti di sostenere la modifica dello statuto di Ambiente proposta dal Comune di Pescara, che ha rafforzato la posizione del comune adriatico a discapito degli altri soci, in particolare Città Sant’Angelo.
Insomma, invece di assumersi le proprie responsabilità, il Sindaco Perazzetti sembra suggerire la nomina di un commissario per risolvere proprio quei problemi che la sua Amministrazione ha contribuito a generare. Infatti, dato che il primo cittadino attribuisce alla mancata realizzazione degli impianti la causa del rischio di privatizzazione di Ambiente SpA, viene lecito domandarsi: ma a chi spettava realizzarli? Quali sono le ragioni di tale stallo e chi, in questi anni, ha avuto il compito e la responsabilità di portare avanti il progetto?
A fronte di ciò, forse sarebbe più corretto leggere la proposta di nomina di un commissario ad acta come un’evidente ammissione di incapacità da parte della Giunta Perazzetti, il riconoscimento del loro fallimento. Perché la responsabilità politica è sotto gli occhi di tutti e va attribuita a chi in questi anni ha avuto l’opportunità di amministrare il territorio e non ha voluto, o saputo, affrontare le problematiche strutturali legate alla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ignorando altresì la necessità di adeguare e potenziare gli impianti. Colpe che accomunano l’intero centrodestra regionale, e che denotano una totale mancanza di visione strategica.
La situazione è delicata e merita la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni interessate. I problemi non riguardano solo i dipendenti di Ambiente SpA, che giustamente reclamano certezze sul proprio futuro, ma l’intera utenza abruzzese. L’introduzione di privati nella società di gestione potrebbe infatti comportare una riduzione dei servizi e un innalzamento dei costi, con ripercussioni sull’importo della Tari e quindi sulle tasche dei cittadini. Uno scenario che non può essere sottovalutato.
È evidente quindi che il ruolo di Ambiente SpA merita un’analisi molto più approfondita rispetto a quella fornita dal direttore di Agir Zaccagnini, che ha basato la sua valutazione su dati risalenti al 2020, forniti da ReOpen Srl di Invitalia, che ignorano la fusione tra Attiva e Linda e l’importante valore sociale che l’azienda rappresenta per il territorio. Se l’analisi si fosse basata sui dati relativi ai quantitativi di rifiuti prodotti aggiornati al 2022, sarebbe emerso che Ambiente SpA è pienamente in linea con gli standard gestionali ed economici richiesti. Un quadro sostanzialmente positivo che allontana la prospettiva della privatizzazione, la quale invece continua ad essere fortemente caldeggiata, forse perché alla base c’è una forte volontà politica.
L’Amministrazione di Città Sant’Angelo deve prendere atto che la strada della privatizzazione non è la soluzione ai problemi di Ambiente SpA. La responsabilità della gestione e del futuro della società è nelle mani di chi, come il Sindaco Perazzetti, deve rispondere direttamente alla cittadinanza e ai lavoratori, e non delegare a terzi le proprie inadeguate decisioni.