ESATTORI FUORI BILANCIO La pugliese Ce.R.In deve avere 190 mila euro

PENNE – Debiti, sempre debiti fuori bilancio. Una storia infinita di malagestio al Comune con i creditori alle porte. Il quadro al 31 dicembre 2013.

La Ce.R.In. srl di Bitonto si è vista riconoscere le proprie ragioni dal tribunale di Pescara che ha condannato l’ente vestino a pagarle poco meno di 200 mila euro. Si tratta della società che dal ’93 al 2003 ha accertato e riscosso i tributi pennesi. Alla srl 178.591 euro, oltre interessi legali, dalla domanda al saldo, più 6.100 euro di spese legali. La sentenza è dell’8 marzo di un anno fa.

Da un debito fuori bilancio all’altro. E’ il caso dei 250 mila euro che derivano dall’accordo siglato dal Comune con la CPL Concordia, la società modenese che si è occupata dal 2002 all’anno scorso della gestione degli impianti sportivi. Fra dare ed avere e contestazioni reciproche, è l’ente pennese a sborsare euro pubblici. Lo deve fare con 7 rate semestrali, cioè 3 anni e mezzo. Ma la questione è ancora da approfondire tecnicamente: i debiti fuori bilancio sono ancora un’incognita. Da contrada Campetto, a piazza Luca da Penne. O meglio buco da Penne.

La piazza attende da sempre di essere rifatta, e da tre anni c’è un mutuo da un milione di euro (ottenuto anche per sistemare le strade rurali) per finanziarne i lavori mai partiti: gli interessi passivi invece sì. Dopo un concorso di idee, se ne occuperà il professore universitario della D’Annunzio, Ludovico Micara, un architetto, designato a progettare una nuova piazza Luca da Penne con tanto di fontana. Non sarà perciò lui, l’architetto Francesco Giancaterino, a firmare gli elaborati, ma con lui l’amministrazione D’Alfonso dovrà fare i conti per un passato che ritorna. Nel lontano 1996 ebbe l’incarico dalla giunta guidata dallo zio della moglie, il sindaco Lucio Marcotullio, insieme ad altri due professionisti, l’ingegnere Fausto La Sorda e l’architetto-politico- consigliere della Bcc di Castiglione Vincenzo Di Simone, di progettare i lavori per la valorizzazione del versante nord est della piazza, riconvertendo l’edificio della pretura. E adesso, ben 17 anni dopo, Giancaterino può bussare alla cassa comunale: 100.755, 71 euro di compensi dovuti e non corrisposti, oltre interessi e rimborso spese; poi spese di lite per 14.700 euro, 48 mila euro per pagare gli arbitri e 12.500 per la perizia dell’architetto Polidoro. Lo ha deciso un lodo arbitrale, l’equivalente di una sentenza di primo grado di tribunale emessa però non da giudici togati, ma da professionisti: due avvocati, Alfonso Vasile e Antonino Macera, oltre all’architetto Alfredo D’Ercole.

Francesco Giancaterino, assistito dall’avvocato Claudio Di Tonno, aspetta. Ancora. “Non ne sapevo nulla, del resto sono sindaco dal 2011, ma dopo tutti questi anni la richiesta del professionista l’ho appresa solo da lui”, ha dichiarato agli arbitri il sindaco di Penne. Nunzia Buccilli, la segretaria generale del Comune, aveva considerato 188 mila euro come potenziale debito, inserito nell’elenco spedito alla corte dei Conti. Il lodo è oggetto di un appello curato dall’avvocato Sergio Della Rocca. Più passa il tempo e il rischio di un conto più salato aumenta però. Intanto, l’ingegner La Sorda ha intrapreso la stessa strada del collega Giancaterino, bussando a soldi. All’appello manca l’ex consigliere comunale Di Simone: attese sue mosse in tal senso.

B.Lup.

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