INSULA nasce nell’ambito di un rinnovato impegno profuso nella valorizzazione dell’Abbazia di San Clemente a Casauria. Obiettivo della rassegna è di generare sinergie tra le attività di studio e approfondimento del sito e le proposte culturali ed artistiche accolte nella splendida cornice architettonica del cenobio abruzzese. È questa nuova prospettiva l’elemento di novità che la rassegna mira ad introdurre all’interno del piano di valorizzazione, favorendo un’apertura nei confronti delle sensibilità che contraddistinguono il mondo delle arti e dei linguaggi contemporanei, affinché l’Abbazia di San Clemente a Casauria, forte della sua storia più che millenaria, possa confrontarsi con il presente divenendo un luogo della cultura vivo e appartenente al suo tempo.
Il titolo della rassegna trae origine dal mito fondativo del monastero in cui l’insularità costituisce il topos, il tema portante che ha alimentato la narrazione storiografica. Luogo reale o teorizzazione simbolica, “l’Insula” ben si presta ad evocare un locus amoenus, basti pensare alla definizione che ancora oggi è possibile leggere sull’architrave del portale d’ingresso dell’Abbazia: “paradisi floridus ortus”. L’aver calcato così a fondo nell’elaborazione simbolica dell’isola sembrerebbe, infatti, un espediente utilizzato dai sapienti monaci benedettini per evidenziare la vocazione ascetica sottintesa alla vita monastica. Nel concetto di insularità, inoltre, è possibile cogliere gli echi e i richiami alla vicenda agiografica di San Clemente. La rassegna intende rielaborare questa tematica in chiave contemporanea, conferendo alla dimensione simbolica insulare il significato di “luogo protetto”, un ambiente in cui si possono alimentare connessioni e culture al riparo dall’urto immediato del mondo.
INSULA RESONANS – SPERIMENTAZIONI SONORE IN ABBAZIA
Da sempre le grandi abbazie sono state fucine di musiche e suoni. Considerevole è l’apporto fornito da tali luoghi all’evoluzione sintattica e stilistica della musica, eredità che si spinge fino alle ricerche sonore dei nostri giorni, in cui è possibile ravvisare la sopravvivenza di influssi provenienti da lontano. Considerata la spiccata qualità acustica degli spazi e la naturale vocazione dell’Abbazia ad ospitare manifestazioni concertistiche, la musica riveste un ruolo centrale all’interno della rassegna, attraverso iniziative con nomi di rilievo del panorama internazionale ed un’attenzione particolare verso le sperimentazioni e le ricerche sonore degli ultimi decenni.
Daniela d’Arielli è un’artista visiva che vive e lavora a Francavilla al Mare. La sua pratica artistica multidisciplinare guarda ai processi psicologici e manuali che perpetuano e rinnovano i legami con i rituali e le forme. La sua poetica si nutre delle articolazioni e dei punti di contatto e divergenze tra natura e artificio, assimila concretamente le ascendenze del paesaggio generando regioni emergenti, nuova materia viva. L’acqua è il connettore e la via rivelatrice per sentire e raggiungere questi mondi.
e.r.c.o.l.æ experiment resurgent cult organism liquid æ (what the title doesn’t say) è il risultato di una ricerca pluriennale in collaborazione con Pollinaria nell’ambito del progetto AEQUUSOL dedicato alle interconnessioni tra artisti abruzzesi, il territorio e l’innesco di nuovi culti e mitologie future. E.r.c.o.l.æ è un progetto corale e rappresenta l’epopea contemporanea di una figura eroica disincarnata e ubiqua, e allo stesso tempo un’indagine fisica, sensoriale nel solco dei misteri reconditi della terra d’Abruzzo. Come in una mappa, ercolæ ci rivela che per giungere al nostro femminile interiore (Ercole, gloria di Era), per conoscere la nostra anima, è necessario intraprendere un viaggio e superare continui ostacoli e fatiche dentro e fuori di noi. La dimensione creativa è la nostra vera forza, lo strumento che ci aiuta a superare le continue fatiche del vivere, che ci permette di andare oltre e di immaginare soluzioni e mondi diversi e migliori. È attraverso la creatività che generiamo delle possibilità. Ciò che resta, ciò che non muore, è l’immaginazione.
Flavia Massimo è una violoncellista contemporanea, sound designer e curatrice di eventi, specializzata sia nella classica che nella musica elettronica. Attraverso anni di ricerca ha sviluppato un personalissimo suono aumentando il violoncello con tecniche estese e live electronics. È la direttrice artistica di “Paesaggi Sonori” e ha composto colonne sonore per spettacoli, performance di danza e teatro, ha realizzato installazioni interattive d’arte e sonorizzazioni. Flavia presenta “Glitch”, un mondo organico dove la perfezione svolazza e si distorce con grazia microcosmica. Il lavoro è incentrato sull’estetica di interferenze, errori e granuli sonori in una fusione di acustica ed elettronica. Un glitch, un guasto in un sistema elettronico, diventa un malfunzionamento del modo classico di suonare il violoncello, lontano dai canoni della musica “colta” per decostruire il suono dello strumento in piccole cellule sonore e sperimentare diverse possibilità. “Glitch” rende il violoncello potenziato con tecniche estese, voce, synth, field recording e live electronics. La perfezione non offre incentivi per il miglioramento e l’errore è andare oltre, è qui a ricordarci l’inesauribile complessità della realtà.
ABBAZIA DI SAN CLEMENTE A CASAURIA, CASTIGLIONE A CASAURIA (PE)
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