Il Partito democratico esiste ancora a Loreto Aprutino? Questa è la domanda che molti simpatizzanti si pongono da settimane. In teoria, in consiglio comunale Emanuela Vallozza, presente fra i banchi dell’opposizione, dovrebbe rappresentarlo, soprattutto dopo l’uscita dalla lista civica, da lei capitanata nell’ultima tornata elettorale, del consigliere Antonio Delle Monache e del gruppo della Lega Abruzzo.
La segretaria cittadina del Pd, Carmen Ranalli, è stata vista l’ultima volta in piazza Garibaldi, dopo la tornata amministrativa vinta da Mariotti, solo un paio di mesi fa quando si sono dovute raccogliere le firme contro l’autonomia differenziata. Ma prima e dopo, il Partito democratico loretese non ha mai svolto attività politica.
Che non ci fosse armonia all’interno della sezione, lo si è notato durante la campagna elettorale regionale, dove simpatizzanti e tesserati si sono divisi nelle preferenze: chi ha votato Blasioli, molto vicino alla Ranalli, e chi ha preferito indirizzare il proprio gradimento ad Antonio Di Marco, dimostrando in questo modo una spaccatura all’interno del partito.
Inoltre, Blasioli, oltre che dal segretario cittadino del Pd, è stato preferito a Di Marco anche da diversi esponenti della maggioranza, in testa il presidente del consiglio comunale Pica: tutto ciò ha fatto pensare ai tanti appassionati di politica che la maggioranza stesse lanciando un’opa al partito, sottraendolo all’influenza dell’ex sindaco Starinieri.
Fatto sta che ad oggi la sezione, guidata da Carmen Ranalli, appare distante dalla vita politica locale, lasciando, dopo 78 anni, il primato in tutte le elezioni nazionali e regionali al partito di destra di Giorgia Meloni e questa, a Loreto, è veramente una notizia degna di nota.
Sul fronte delle minoranza, al contrario, l’attività politica e amministrativa è in pieno fermento: le forze del centrodestra si sono riunite sotto un coordinamento cittadino ed in consiglio comunale si è formato un nuovo gruppo consiliare dove sono confluiti i consiglieri del gruppo “Loreto Conta” ed il collega di opposizione Antonio Delle Monache. Tre interrogazioni e due mozioni i primi atti prodotti dal nuovo gruppo: per venerdì 22 novembre hanno indetto un’assemblea pubblica in quel di Passo Cordone.
Sul fronte opposto, al di là di quello che ha scritto il sindaco Mariotti sui social, smentendo i malumori presenti all’interno della sua maggioranza, provvede il suo assessore, Antonella Di Tonno in consiglio comunale, a lasciare qualche dubbio nella testa degli osservatori della politica locale, sulla collegialità nelle decisioni amministrative della cosa pubblica.
“Ci sentiamo in consiglio comunale – dichiara l’assessore, incalzata dalla minoranza, sui temi del trasporto e della mensa scolastica – per tranquillizzare i consiglieri stessi (di maggioranza) che non partecipano alla vita della giunta, i quali magari hanno dubbi su quello che questa giunta sta facendo”.
Una dichiarazione che lascia poco spazio all’interpretazione: alimenta cioè quelle voci che attestano come le decisioni vengano prese da poche persone, perlopiù fuori dal palazzo comunale e imposte ai consiglieri della stessa maggioranza.
Il Redde rationem, la resa dei conti, ci sarà il prossimo anno quando Mariotti dovrà procedere, come dichiarato più volte, alla turnazione degli assessori. Pellegrini e Legnini dovranno lasciare il posto a Ferri e Massimi, mentre Ruggieri potrebbe accontentarsi del ruolo di capogruppo. Insomma, l’idea grillina del mandato a tempo che in qualsiasi amministrazione, soprattutto nella gestione del bene pubblico, rappresenta un danno e non un vantaggio: per capire i meccanismi della macchina amministrativa e portare avanti diversi progetti, a volte, non bastano 5 anni, quantomeno se si è neofiti della politica.
Ulteriori approfondimenti sul prossimo numero de Lacerba in uscita a novembre